Premi Ubu 2011

Il referendum dei Premi Ubu 2011

Abbiamo chiesto ai critici teatrali italiani e ad alcuni studiosi di rispondere al consueto referendum sulla stagione 2010-2011, riguardante spettacoli rappresentati per la prima volta tra il 1 luglio 2010 e il 30 giugno 2011. La votazione avviene per iscritto e in due fasi. Riportiamo qui di seguito le preferenze indicate da ciascuno alla prima tornata, che richiedeva di pronunciarsi sulle seguenti voci:

1. Spettacolo dell’anno
2. Miglior regia
3. Miglior scenografia
4. Miglior attore
5. Miglior attrice
6. Miglior attore non protagonista
7. Miglior attrice non protagonista
8. Nuovo attore o attrice (under 30)
9. Nuovo testo italiano o miglior ricerca drammaturgica
10. Nuovo testo straniero
11. Premi speciali riguardanti categorie di collaboratori agli spettacoli non comprese nell’elenco indicato o iniziative di particolare interesse attinenti alla scena, alla scrittura, all’organizzazione
12. Miglior spettacolo straniero presentato in Italia

N.B. I voti contrassegnati da un asterisco non sono validi perché non rispondono ai requisiti richiesti.

 

Carmelo Alberti

1. Nora alla prova da “Casa di bambola” (da Henrik Ibsen) regia Luca Ronconi; Operette morali (Mario Martone e Ippolita di Majo da Giacomo Leopardi) regia Mario Martone; Signorina Giulia (August Strindberg) regia Valter Malosti.
2. Luca Ronconi, La modestia (Rafael Spregelburd); Massimo Castri, Il misantropo (Molière); Gabriele Lavia, Il malato immaginario (Molière).
3. Margherita Palli, Nora alla prova da “Casa di bambola” (da Henrik Ibsen) regia Luca Ronconi; Jean-Marc Stehlé, Misura per misura (William Shakespeare) regia Marco Sciaccaluga; Guido Buganza, Nathan il saggio (Gotthold Ephraim Lessing) regia Carmelo Rifici.
4. Gabriele Lavia (Argante), Il malato immaginario (Molière); Umberto Orsini, La resistibile ascesa di Arturo Ui (Bertolt Brecht) regia Claudio Longhi; Eros Pagni, Misura per misura (William Shakespeare) regia Marco Sciaccaluga.
5. Elisabetta Pozzi, Tutto su mia madre (Samuel Adamson dal film di Pedro Almodóvar); Mariangela Melato, Nora alla prova da “Casa di bambola” (da Henrik Ibsen) regia Luca Ronconi; Sara Bertelà, Filippo (Vittorio Alfieri) regia Valerio Binasco.
6. Bobò, Dopo la battaglia (Pippo Delbono); Marco Foschi, La compagnia degli uomini (Edward Bond) regia Luca Ronconi; Paolo Pierobon, Nora alla prova da “Casa di bambola” (da Henrik Ibsen).
7. Marina Bonfigli, La bottega del caffè (Carlo Goldoni) regia Giuseppe Emiliani; Ida Marinelli, The History Boys (Alan Bennett) regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
8. Federica Rosellini, I beati anni del castigo (Fleur Jaeggy) regia Luca Ronconi.
9. Trilogia degli occhiali (Acquasanta – Il castello della Zisa – Ballarini) di Emma Dante; Rumore di acque di Marco Martinelli; Nozze di sangue di Marcello Fois e Serena Sinigaglia da Federico García Lorca, regia Serena Sinigaglia.
10. The History Boys di Alan Bennett, regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
11. Non so se sia consentito, ma come non segnalare in questa sezione “speciale” Franco Quadri per la straordinaria dedizione che ha sempre contrassegnato la sua visione del teatro, la febbrile attività di critico e ideatore di progetti teatrali, la coraggiosa creazione di una casa editrice specializzata, le sue direzioni di festival, e ancora tanto altro. Dopo aver consegnato tanti riconoscimenti, anche se virtualmente, ma con affetto, Franco merita di essere insignito dell’Ubu 2011 alla memoria; Guido Ceronetti, filosofo, poeta, contastorie e mago del teatro di figura, che insieme ai suoi collaboratori ha tenuto viva l’idea che il teatro possa dare luce al mondo; Toni Servillo, attore completo, in grado di attraversare con la consapevolezza dell’artifex non solo gli ambiti della teatralità, ma anche quelli della musica e del cinema. Si segnala la qualità artistica e culturale della sua vocazione, che procede dalla grande tradizione partenopea per approdare ai linguaggi del contemporaneo; Teatro Valle Occupato: è un episodio significativo per il teatro italiano, non solo per aver sostenuto una solida mobilitazione contro la cieca logica governativa del disarmo culturale e artistico, ma per avere indicato la necessità di trasformare una sala storica in uno spazio aperto al confronto fra i saperi scenici delle varie generazioni teatrali, in un’occasione di dialogo fra la vocazione degli uomini di teatro e le sensibilità degli spettatori.
12. Rêve d’automne (Sogno d’autunno) di Jon Fosse, regia di Patrice Chéreau; Kontakthof. Ein stück von Pina Bausch mit Teenagern ab “14”, regia e coreografia di Pina Bausch, produzione del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch (Germania); Un flauto magico da Wolfgang Amadeus Mozart, regia di Peter Brook, produzione del Théâtre des Bouffes du Nord (coproduzione Francia-Italia-Usa).

 

Nicola Arrigoni

1. Noosfera Lucignolo di e con Roberto Latini è la dimostrazione di quanta sensibilità e intelligenza ci sia nel teatro d’autore italiano, è l’urgenza di un artista come Roberto Latini di interrogare il mondo e interrogarsi sul mondo, di mostrare e incarnare il vuoto dell’anima, la disperazione di un esistere in cui l’unica soluzione è appesa sopra la testa del personaggio collodiano: un cappio da impiccato; Dopo la battaglia di Pippo Delbono per la forza poetica, per la potenza narcisistica di un artista che racchiude in sé le paure universali dell’uomo e le angosce del presente. Pippo Delbono fa dialogare poesia, musica e immagini con una maestria unica, ci pone davanti agli occhi la complessità della vita, la sua poetica inafferrabilità, ci fa accettare il dolore e la morte che della vita sono parte e al termine tutto si scioglie in un applauso festoso che fa dire che forse Dopo la battaglia si può sperare di rinascere e risorgere; La compagnia degli uomini di Edward Bond di Luca Ronconi, per la ferocia con cui si racconta del potere, del denaro, della relazione padri e figli, un pugno nello stomaco che parla alla pancia e sollecita il pensiero critico, risveglia il senso di realtà.
2. Massimo Castri, Il misantropo: per la rara capacità registica di leggere il testo molièriano, per l’indubbia vocazione a intravedere l’eternità nella poesia senza tempo dei classici.
3. Maurizio Balò, (Il misantropo) per la duttilità con cui sa trasformare le idee registiche in spazi, colori, metafore sceniche di rara bellezza; Guido Buganza (Buio) per il dono di costruire spazi franti, per l’eleganza delle citazioni pittoriche, per la capacità di trasformare lo spazio scenico in mondi che si incastrano e conducono lo spettatore ad abitare lo spettacolo e quanto si dice in scena.
4. Roberto Latini in Noosfera Lucignolo è corpo, voce, immagine, è tutto, è il simbolo di un cupio dissolvi che accomuna l’attore e chi sta in platea. Roberto Latini è il degno erede di Carmelo Bene; Gianrico Tedeschi in La compagnia degli uomini per la naturalezza con cui il decano degli attori italiani sa mettersi in gioco, vestire i panni di un padre tiranno ed essere pervasivo e a tratti commovente nella sua morte sbeffeggiata dal cinismo.
5. Federica Fracassi per Incendi e Hilda e per la fedeltà a un progetto estetico, a un’idea di teatro che si scrive sul corpo e sull’anima dell’attrice.
6. Paolo Pierobon e Marco Foschi in La compagnia degli uomini sono intensi, veri, l’uno l’opposto dell’altro eppure complementari, due cavalli di razza che sanno stare insieme, correre affiancati con reciproco rispetto, con grande sintonia che li rende indimenticabili; Luca Micheletti in La resistibile ascesa di Arturo Ui prodotto dall’Ert.
7. Non assegnato.
8. Gli attori/studenti di The History Boys per la forza e l’energia, per la perfetta sintonia che impedisce di fare distinzioni, corpo unico di una classe di talenti; Isabella Ragonese.
9. Buio di Sonia Antinori, un testo difficile che procede per apposizione di situazioni che intrecciano grande storia e piccole storie quotidiane in uno spiazzamento drammaturgico che ha trovato una sua naturale e logica compiutezza nella messinscena firmata da Carmelo Rifici; Noosfera Lucignolo di Roberto Latini, partitura d’attore solista di rara intensità poetica e drammaturgica in cui il linguaggio e la fonetica assumono carne e respiro con l’attore/autore, in cui la semantica esplode nel riferimento metaforico al Lucignolo collodiano.
10. La compagnia degli uomini di Edward Bond, per la riflessione su un capitalismo senza morale, un capitalismo che ha fatto del proprio mezzo d’azione (il denaro) un fine e che individua nei suoi attori (industriali e operatori della finanza) i propri carnefici: profetico; The History Boys di Alan Bennett, un bell’esempio di critica alla scuola, alla necessità di perseguire sempre e comunque il successo, un inno alla ribellione, un inno a vedere in maniera diversa e non utilitaristica la scuola, una commedia in cui umorismo e ironia si coniugano alla grande.
11. Pierfrancesco Pisani, produttore teatrale che sa con intelligenza coltivare progetti teatrali di forte impronta contemporanea, come Thom Pain (basato sul niente) di Will Eno con Elio Germano, Lady Grey di Will Eno con Isabella Ragonese, L’amore segreto di Ofelia di Balletto Civile; Il Grande Fiume, per la capacità di fare incontrare il meglio del teatro contemporaneo italiano con un pubblico vero ed eterogeneo, complici i luoghi di una scontrosa bellezza lungo il Po; Cr.Re.S.Co ovvero Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, per la volontà di settanta operatori di interrogarsi sul sistema teatro e cercare percorsi condivisi – un comportamento etico – che permettano di costruire il futuro a quanti si affacciano nel difficile e contraddittorio mondo dello spettacolo. Un’azione politica e poetica al tempo stesso.
12. La vie est un rêve di Galin Stoev, allestimento in cui la storia del principe Sigismondo e della sua possibilità di esperire la vita fra sogno e realtà trova una sua dimensione performativa di essenziale contemporaneità, un suo contesto scenico astratto, giocoso e portato avanti con ironia da un taglio interpretativo che nel suo evolversi convince proprio per una sua asettica e intrigante bidimensionalità; Vollmond di Pina Bausch è un incontro con una Pina Bausch ancora presente, in grado di raccontare con incredibile levità i rapporti fra uomo e donna, con un’attenzione partigiana nei confronti di una femminilità in cui gli opposti sembrano convivere. In questo senso Vollmond (Luna piena) è un inno di vita per la danza, è la prova che la creatività persiste laddove s’è fatta atto fecondo e d’amore.

 

Antonio Audino

1. Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
2. Valerio Binasco per Filippo di Alfieri.
4. Arturo Cirillo per La morsa di Pirandello; Carmine Maringola per Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
5. Maria Paiato per Erodiade di Testori, regia di Pierpaolo Sepe.
8. Licia Lanera.
9. Acquasanta da Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
11. Virgilio Sieni per il complesso del suo lavoro negli ultimi anni, compreso quello realizzato con le signore anziane di Santarcangelo, le bambine, il ragazzo non vedente; Renato Palazzi per Goethe schiatta di Thomas Bernhard.
12. Out of context – for Pina di Alain Platel; Gardenia di Alain Platel e Frank van Laecke, Torinodanza.

 

Anna Bandettini

1. Il Teatro Valle Occupato. Quello che il 14 giugno è iniziato a Roma è un unico grande spettacolo contro i giochi di potere.
2. Luca Ronconi (Nora alla prova); Valerio Binasco (Giulietta e Romeo).
3. Romeo Castellucci (Sul concetto di volto nel Figlio di Dio). Contro l’oscurantismo religioso.
4. Paolo Pierobon (La modestia).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Francesca Ciocchetti (La modestia).
6. Alessandro Averone (La fila).
7. Ida Marinelli (The History Boys).
8. Compagnia Gli incauti*; i giovani attori di The History Boys.
9. Displace #1 La rabbia rossa e Displace #2 Rovine di Muta Imago.
10. Incendi di Wajdi Mouawad.
11. Arrevuoto. Il progetto napoletano di teatro nelle scuole dei quartieri più disagiati; Virgilio Sieni per il complesso del suo lavoro sul movimento.
12. L’entêtement di Rafael Spregelburd, regia di Marcial Di Fonzo Bo.

 

Roberto Barbolini

1. The History Boys; Operette morali.
2. Mario Martone (Operette morali); Luca Ronconi (Nora alla prova).
3. Mimmo Paladino (Operette morali).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Elio De Capitani (The History Boys).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Sara Bertelà (Filippo).
8. I ragazzi di The History Boys.
11. Festival di Santarcangelo; Renato Palazzi per Goethe schiatta di Bernhard.
12. Un flauto magico di Peter Brook.

 

Rossella Battisti

1. Radio Argo di Igor Esposito con Peppino Mazzotta; Rumore di acque di Marco Martinelli.
2. Marco Martinelli per Rumore di acque.
3. Alessandro Chiti per Romeo e Giulietta, regia di Giuseppe Marini; Carmine Maringola per Acquasanta di Emma Dante; Daniele Lievi (in memoria) per il Barbablù di Cesare Lievi, scenografia ancora folgorante per le sue invenzioni stilistiche a distanza di oltre venticinque anni.
4. Peppino Mazzotta in Radio Argo; Salvatore Caruso in Otello e Iago, viaggio in mare; Carmine Maringola in Acquasanta di Emma Dante.
5. Milvia Marigliano ne La madre; Federica Fracassi in Hilda.
6. Alfonso Postiglione nel Sogno di Massimiliano Civica.
7. Barbara Valmorin in Operette morali di Mario Martone.
8. Luca Marinelli nel Sogno di Carlo Cecchi; Carmine Paternoster in Otello e Iago, viaggio in mare; Vincenzo Nemolato in Fatto di cronaca, regia di Cirillo.
9. Radio Argo di Igor Esposito.
10. Lucido di Rafael Spregelburd.
11. Premio alla memoria a Carlo Colla III, erede e propulsore di magie appese al filo che attraversano e riportano memorie d’Italia; premio per la versatilità e la capacità (anche sociale e politica) di pescare nel nuovo al Festival Prospettiva di Torino.
12. Incendies di Wajdi Mouawad al Romaeuropa Festival; Sans objet di Aurélien Bory al Romaeuropa Festival.


Andrea Bisicchia
1. La compagnia degli uomini (Ronconi); Il misantropo (Castri); Operette morali (Martone).
2. Ricci/Forte (Grimmless); Andrée Ruth Shammah (Una notte in Tunisia); Valerio Binasco (Filippo).
3. Daniela Dal Cin (Loretta Strong).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Rocco Papaleo (Eduardo, più unico che raro!); Sebastiano Lo Monaco (Filottete).
5. Isabella Ferrari (Il catalogo); Isa Danieli (Sorelle d’Italia); Mariangela Melato (Nora alla prova).
6. Antonio Zanoletti (Filottete).
7. Paila Pavese (L’affarista Mercadet).
8. Valeria Raimondi; Ilaria Dalle Donne; Luca Avagliano.
9. Ti voglio bene più di Dio (Sorrentino); Favola di Filippo Timi.
10. Lucido di Spregelburd.
11. Ammaliata (Compagnia Divano Occidentale Orientale).
12. Un flauto magico (Peter Brook).

Mario Brandolin
1. La mandragola di Machiavelli, regia di Ugo Chiti; I rusteghi di Goldoni, regia di Gabriele Vacis; Grimmless di Ricci/Forte.
2. Gabriele Vacis (I rusteghi); Ferdinando Bruni / Elio De Capitani (The History Boys).
4. Natalino Balasso (I rusteghi); Massimo Popolizio (Il misantropo).
6. Iurij Ferrini (I rusteghi); Dimitri Frosali (La mandragola).
7. Eva Robin’s (Tutto su mia madre); Alvia Reale (Tutto su mia madre); Ida Marinelli (The History Boys).
8. Alessandro Marini (I rusteghi); Christian Burruano (I rusteghi).
9. Tre fratelli di Stefano Massini; Rumore di acque di Marco Martinelli.
10. The History Boys di Alan Bennett.
12. Un flauto magico, regia di Peter Brook; Best Before di Rimini Protokoll.

Giorgio Sebastiano Brizio
1. Dopo la battaglia di Delbono; Operette morali di Martone; Caino di Cesare Ronconi; I promessi sposi alla prova di Lombardi/Tiezzi.
2. Cesare Ronconi per Caino; Martone per Operette morali; Tiezzi per I promessi sposi alla prova.
3. Pier Paolo Bisleri per I promessi sposi alla prova; Daniela Dal Cin per Loretta Strong; Daniela Gardinazzi per L’Adalgisa di Loris.
4. Roberto Herlitzka per Elisabetta II; Renato Carpentieri per Operette morali.
5. Iaia Forte per I promessi sposi alla prova; Elena Callegari nell’Adalgisa.
7. Franca Penone per Operette morali.
8. Paolo Oricco* per Loretta Strong dei Marcido.
9. Sonno di Vincenzo Schino; Furie de sanghe* di Fibre Parallele; 18 mila giorni di Andrea Bajani; Mariangela Gualtieri per Caino.
11. Occupanti del Teatro Valle di Roma; Gigi Cristoforetti per la conclamata affermazione di Torinodanza; idem per Martone/Arcuri per il festival Prospettiva del TST; Martone e Giovanni De Luna per la rassegna “Fare gli italiani”; infine l’innovativa verve della compagine civica di Monticchiello.
12. Out of Context – for Pina di Alain Platel.

Claudia Cannella
1. Non assegnato.
2. Lluís Pasqual (Blackbird); Valerio Binasco (Filippo, Romeo e Giulietta, Il catalogo).
3. Maurizio Balò (Il misantropo); Carlo Sala (Improvvisamente l’estate scorsa).
4. Valerio Binasco (Crociate); Alessandro Haber (Art e Una notte in Tunisia); Carmine Maringola (Trilogia degli occhiali).
5. Federica Fracassi (Incendi e Hilda); Arianna Scommegna (Romeo e Giulietta, nuovo allestimento); Elena Russo Arman (Improvvisamente l’estate scorsa).
6. Marco Foschi (La compagnia degli uomini); Marco Cacciola (The History Boys); Johnny Lodi (Requie a l’anema soja).
7. Milena Costanzo (Lucido).
8. I ragazzi di The History Boys (Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa); Licia Lanera e Riccardo Spagnulo di Fibre Parallele.
9. Trilogia degli occhiali (Emma Dante); Non tutto è risolto (Franca Valeri); The End (Babilonia Teatri).
10. The History Boys di Alan Bennett (Teatridithalia); Blackbird di David Harrower (Piccolo Teatro di Milano); Lucido di Rafael Spregelburd (compagnia Costanzo/Rustioni).
11. Compagnia Cuocolo/Bosetti; Mario Perrotta, “Trilogia sull’individuo sociale”; Teatro Povero di Monticchiello.
12. Voyageurs immobiles di Philippe Genty (Festival Teatro a Corte, Torino); detto Molière di Marco Martinelli e Ermanna Montanari (Vie Festival, Modena).
 

Roberto Canziani

1. Grimmless di Ricci/Forte.
2. Ferdinando Bruni e Elio De Capitani (The History Boys).
3. Maurizio Balò (Il misantropo).
4. Elio Germano (Thom Pain. Basato sul niente).
5. Anna Della Rosa (Blackbird).
6. Renato Carpentieri (Operette morali).
7. Barbara Valmorin (Operette morali).
8. Giuseppe Amato [as Scripps], Marco Bonadei [as Rudge], Angelo Di Genio [as Dakin], Loris Fabiani [as Lockwood], Andrea Germani [as Timms], Andrea Macchi [as Crowther], Alessandro Rugnone [as Akthar], Vincenzo Zampa [as Posner], in altre parole, i ragazzi di The History Boys.
9. Le proposte di novità italiana presentate a Primavera dei Teatri 2011 a Castrovillari, e in particolare: Benedetto Sicca (per Frateme), Paolo Mazzarelli e Lino Musella (per Crack Machine), Francesco Suriano (per La brocca rotta a Ferramonti).
10. Rafael Spregelburd per Lucido e La modestia*.
11. Mi piace il percorso che Giulio Casale ha fatto dentro il più importante salto generazionale del dopoguerra (un lungo spettacolo a tappe che, da Formidabili quegli anni e La canzone di Nanda, è approdato, anche per problemi produttivi, all’attuale The Beat goes on); trovo che bisognerebbe valorizzare il lavoro di drammaturgia e narrazione di Giulio Cavalli, sguardo anatomico e politico sui misteri e i segreti di quell’Italia che non ci piace (quest’anno gira con L’innocenza di Giulio, Andreotti ovviamente); sono rimasto colpito dalla scelta di una location speciale, ma appropriata, come l’Hotel Doria di Milano per Suite Horovitz (una manciata di testi ‘alberghieri’ di Israel Horovitz, allestiti da Andrea Paciotto per Officina Electric Arts); dalla mia marginale posizione al confine segnalo infine all’attenzione nazionale la bella prova di adattamento di Il drago d’oro (di Roland Schimmelpfennig, prodotto dal Teatro Stabile Sloveno di Trieste il quale, se qualcuno non lo sapesse, è a tutti gli effetti un teatro pubblico italiano).
12. Le Dragon Bleu / Robert Lepage per Ex Machina / Napoli Teatro Festival; Black Tie / Helgard Haug e Daniel Wetzel per Rimini Protokoll / Vie – Scena Contemporanea Festival.

 

Moreno Cerquetelli

1. La resistibile ascesa di Arturo Ui (produzione Ert e Teatro di Roma).
2. Cesare Lievi per Il vecchio e il cielo.
3. Gianni Carluccio per Art.
4. Elio Germano per Viaggio al termine della notte.
5. Anna Della Rosa per Blackbird.
6. Gigio Alberti per Art.
7. Roberta Caronia per Andromaca.
8. Luca Micheletti.
9. Operetta in nero di Andrea Liberovici.
10. The History Boys di Alan Bennett.
11. Romeo Castellucci, Sul concetto di volto nel Figlio di Dio: per la coerenza di una ricerca originale nel solco di una personale tradizione mai ripetitiva; Teatro Valle Occupato: per l’esempio di una possibilità nuova di vivere il teatro come bene comune.
12. Gardenia di Alain Platel.

 

Mario Cervio Gualersi

1. Operette morali (Teatro Stabile Torino); La compagnia degli uomini (Piccolo Teatro); The History Boys (Teatridithalia).
2. Lorenzo Loris (Il guardiano e L’Adalgisa); Mario Martone (Operette morali); Luca Ronconi (La compagnia degli uomini).
3. Maurizio Balò (Il misantropo); Josef Frommwieser (Il vecchio e il cielo); Carlo Sala (Improvvisamente l’estate scorsa).
4. Massimo De Francovich (Nathan il saggio e Prospettive sulla guerra civile); Alessandro Haber (Una notte in Tunisia e Art); Massimo Popolizio (Il misantropo e Blackbird).
5. Anna Della Rosa (Blackbird); Federica Fracassi (Hilda e Incendi); Elena Russo Arman (Improvvisamente l’estate scorsa).
6. Renato Carpentieri (Operette morali); Maurizio Donadoni (Operette morali); Paolo Pierobon (La compagnia degli uomini).
7. Lucia Mascino (Favola); Ludovica Modugno (Il vecchio e il cielo); Barbara Valmorin (Operette morali).
8. Angelo Di Genio (The History Boys); Isabella Ragonese; Vincenzo Zampa (The History Boys).
9. Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan; Trilogia degli occhiali di Emma Dante; Il vecchio e cielo di Cesare Lievi.
10. Blackbird di David Harrower; La compagnia degli uomini di Edward Bond; Lucido di Rafael Spregelburd.
11. Associazione Olinda: per la realizzazione del festival estivo “Da vicino nessuno è normale”, le ospitalità (Punta Corsara per Il signor di Pourceaugnac) e le residenze presso il Teatro La Cucina all’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano; Antonio Latella e il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli per il progetto “Auguri e figli maschi! Sei sguardi d’autore sul fondamentalismo”; il Teatro Franco Parenti di Milano per l’insieme del cartellone di alto profilo e l’ideazione della “Piccola Rassegna Pasolini”.
12. Le Dragon Bleu (scritto e diretto da Robert Lepage); A Life in Three Acts (di Bette Bourne e Mark Ravenhill, regia di Mark Ravenhill); Vollmond (Tanztheater Wuppertal Pina Bausch).


Tommaso Chimenti
1. Il presidente, Carlo Cerciello; Giochi di famiglia, Paolo Magelli; The History Boys, Teatridithalia.
2. Paolo Magelli, Giochi di famiglia; Aure, Teatropersona; Love Car, Macellerie Pasolini.
3. Grimmless, Ricci/Forte; Abito, Roberto Bacci; Il presidente, Carlo Cerciello.
4. Paolo Coletta, Il presidente; Michele Sinisi, Le scarpe; Fulvio Cauteruccio, Terroni d’Italia e Clan+Destini.
5. Silvia e Luisa Pasello, Due lupi di Virgilio Sieni; Micaela Casalboni, I cavalli alla finestra, ITC San Lazzaro; Imma Villa, Il presidente.
8. I ragazzi di The History Boys (Teatridithalia); cast di Nemico di classe, Kitchen Company; cast di Rosencrasso e Guildernsterno, Stefano Massini.
9. Sembra ma non soffro, quotidiana.com; Le scarpe, Teatro Minimo; Misfit like a clown, Nuovo Teatro Nuovo.
10. The History Boys di Alan Bennett (Teatridithalia); Lucido di Rafael Spregelburd (Costanzo/Rustioni).
11. Compagnia Cuocolo/Bosetti; Teatro di Buti; Mario Perrotta e la “Trilogia sull’individuo sociale”.
12. Also Thus!, Public Movement, Santarcangelo; Fuck You Buddy, Intercity Copenhagen, Teatro della Limonaia.
 

Rita Cirio

1. La compagnia degli uomini (Piccolo Teatro di Milano).
2. Luca Ronconi per La compagnia degli uomini.
3. Luca Ronconi per La compagnia degli uomini; Csaba Antal per La resistibile ascesa di Arturo Ui.
4. Gianrico Tedeschi per La compagnia degli uomini.
5. Mariangela Melato per Nora alla prova da “Casa di bambola”.
6. Luca Micheletti per La resistibile ascesa di Arturo Ui.
7. Licia Maglietta per Non tutto è risolto.
8. Luca Micheletti.
9. The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani.
10. Prodotto di Mark Ravenhill (ma sembra scritto da Alan Bennett…); The History Boys di Alan Bennett.
11. Carlo Cecchi per Prodotto; Il clown dal cuore infranto. Lettera di Oscar Wilde dal carcere di Reading: nonostante il titolo discutibile, ottimo spettacolo di Simone Toni; Hamlice della Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo.
12. Rêve d’automne, regia di Patrice Chéreau.

 

Sergio Colomba

1. La compagnia degli uomini; The History Boys.
2. Valerio Binasco (Filippo e Romeo e Giulietta); Massimo Castri (Il misantropo).
3. Maurizio Balò (Il misantropo).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Elio Germano (Thom Pain); Massimo Popolizio (Blackbird).
5. Federica Fracassi (Hilda e Incendi); Anna Della Rosa (Blackbird).
6. Renato Carpentieri (Operette morali); Paolo Pierobon (La compagnia degli uomini).
9. Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
10. Blackbird di David Harrower.
11. Il festival Prospettiva di Torino; il Teatro Povero di Monticchiello.
12. Vollmond di Pina Bausch; Un flauto magico di Peter Brook.


Franco Cordelli
1. Romeo e Giulietta di Shakespeare/Binasco.
2. Virginio Liberti per A porte chiuse.
4. Paolo Oricco (Loretta Strong).
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo).
9. Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan.
10. Goethe schiatta di Thomas Bernhard.
11. Cinque nonne di Virginio Sieni.
12. Sunken Red di Guy Cassiers; Le dragon bleu di Lepage.
 

Masolino d’Amico

Cari amici, scusate il ritardo e anche l’incompletezza. Ma è stato un anno di magra (o forse sono io che non ho visto le cose buone davvero). Comunque:
1. The History Boys; L’avaro (di Cirillo); La modestia (di Ronconi).
2. Cirillo (L’avaro); Bruni e De Capitani (The History Boys); Binasco (Romeo e Giulietta).
3. Stehlé e Rankl (Misura per misura); Csaba Antal (Arturo Ui); Carlo De Marino (Romeo e Giulietta).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Giorgio Albertazzi (Cercando Picasso); Leo Gullotta (Le allegre comari di Windsor).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Elena Russo Arman (Racconto d’inverno); Ariella Reggio (Buona notte mamma).
6. Luca Micheletti (Arturo Ui); Elio De Capitani (The History Boys); Federico Vanni (Racconto d’inverno).
7. Eva Robin’s (Tutto su mia madre); Milvia Marigliano (Romeo e Giulietta).
8. Camilla Semino Favro (Racconto d’inverno); tre ragazzi di The History Boys (Zampa, Di Genio, Germani); Deniz Özdogan (Romeo e Giulietta).
9. Fuori i secondi (di Luttmann).
10. Non assegnato.
11. Andrea Kaemmerle e l’Utopia del Buongusto.
12. The Infernal Comedy (Michael Sturminger); The Man from Stratford (con Simon Callow).

 

Titti Danese

1. Rumore di acque (Teatro delle Albe); Caino di Mariangela Gualtieri, regia di Cesare Ronconi; Dopo la battaglia di Pippo Delbono.
2. Romeo Castellucci (Sul concetto di volto nel Figlio di Dio); Mario Martone (Operette morali).
3. Emma Dante e Carmine Maringola (Trilogia degli occhiali); Alessandro Chiti (Romeo e Giulietta, regia Giuseppe Marini).
4. Carmine Maringola (Acquasanta in Trilogia degli occhiali); Peppino Mazzotta (Radio Argo).
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno); Federica Fracassi (Hilda).
6. Renato Carpentieri (Operette morali).
7. Barbara Valmorin (Operette morali).
8. Vincenzo Nemolato (Fatto di cronaca); Salvatore Caruso (Otello e Iago, viaggio in mare); Carmine Paternoster (Otello e Iago, viaggio in mare).
9. The End (Babilonia Teatri).
10. Lucido di Rafael Spregelburd (Costanzo/Rustioni); The History Boys di Alan Bennett.
11. Il festival Prospettiva di Torino, a cura di Fabrizio Arcuri e Mario Martone; Santarcangelo Festival 2010.
12. Un flauto magico di Peter Brook; Incendi di Wajdi Mouawad.

 

Tiberia de Matteis

1. Tutto su mia madre.
2. Luca Ronconi per Nora alla prova da “Casa di bambola”.
3. Antonio Panzuto per Tutto su mia madre.
4. Umberto Orsini per La resistibile ascesa di Arturo Ui.
5. Maria Paiato per Erodiade.
6. Gianluigi Fogacci per La tempesta, regia di Daniele Salvo.
7. Eva Robin’s per Tutto su mia madre.
8. Jun Ichikawa per Cassandra e il Re.
9. Trote di Edoardo Erba.
11. Roberto Gandini per la sua conduzione del Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli” che da oltre un ventennio integra disabili e normodotati con risultati artistici per nulla inferiori agli scopi etici, civili, psicologici e sociali dell’iniziativa; Enrico Stassi per la direzione del Calatafimi Segesta Festival che valorizza il patrimonio storico e monumentale della classicità attraverso appuntamenti teatrali accuratamente selezionati.
12. Eleven and Twelve / 11 and 12, con la regia di Peter Brook.

 

Stefano de Stefano

1. L’avaro (Arturo Cirillo).
2. Luca De Filippo (Le bugie con le gambe lunghe).
3. Roberto Crea (Il presidente).
4. Carmine Maringola (Acquasanta in Trilogia degli occhiali).
5. Milvia Marigliano (La madre).
6. Luciano Saltarelli (L’avaro).
7. Sabrina Scuccimarra (L’avaro).
8. Serena Brindisi (La madre).
9. Otello e Iago – prologo e viaggio in mare (Antonella Monetti).
10. Il drago d’oro di Roland Schimmelpfennig (Janusz Kica).
11. Gianluca Falaschi (costumi de L’avaro).
12. The Tempest di Declan Donnellan.


Lorenzo Donati
1. Finale del mondo di Teatro Sotterraneo (radiodramma dal vivo commissionato da Santarcangelo 40), un teatro che programmaticamente si contamina con l’orizzonte mass-mediatico, preservando una sottile vena di inquietudine critica; Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà della Compagna della Fortezza; Cinque nonne. Intorno alla casa di Lina di Virgilio Sieni, i corpi di anziane signore attraversati dal mistero del quotidiano.
2. Roberto Corradino per Cuore. Come un tamburo nella notte, in cui l’intreccio fra parole di De Amicis e scritture originali degli attori è sorretto da una forma modulare, sequenze narrative potenzialmente autonome in cui canzoni, balletti, scherzi ritornano ossessivi come nell’Italia di oggi; il qui ed ora ultra-realistico di Sul concetto di volto nel Figlio di Dio di Romeo Castellucci, Socìetas Raffaello Sanzio, costantemente contraddetto dall’immagine del volto di Cristo dipinto da Antonello da Messina; Lucia Calamaro per L’origine del mondo, scrittura resa viva dalle personali lingue recitative delle attrici, e quindi dal disegno registico.
3. Le stanzette “al di là dello specchio” nel carcere di Volterra per Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà di Armando Punzo; il meccanismo bifronte fra voyeurismo e ansia di partecipazione in Enimirc di Fagarazzi & Zuffellato; la scena di NEROep – Cosmesi split Rotorvator, fra cascate live di black metal e crolli di disegni animati.
4. Marco Cavalcoli per T.E.L. di Fanny & Alexander; Alessandro Renda per Rumore di acque del Teatro delle Albe; Gianfranco Berardi in Io provo a volare! Omaggio a Domenico Modugno.
5. Daria Deflorian (L’origine del mondo); Angela Malfitano e Francesca Mazza in Due vecchiette dirette a nord.
7. Federica Santoro (L’origine del mondo).
8. Filippo Paolasini (Cuore. Come un tamburo nella notte).
9. Il minimalismo acido di Sembra ma non soffro dei quotidiana.com; L’origine del mondo di Lucia Calamaro.
10. Lucido di Rafael Spregelburd; Due vecchiette dirette a nord di Pierre Notte.
11. Al lavoro sul campo di Laminarie nella gestione dello spazio bolognese Dom – La Cupola del Pilastro, quando l’ascolto delle domande del territorio non rinuncia mai a un orizzonte qualitativo alto; a Civile di Fiorenza Menni ed Elena Di Gioia, interrogazione diretta sul senso della parola attore attraverso i racconti di alcune giovani attrici e attori che operano a Bologna; all’idea di direzione artistica singolare e plurale di Santarcangelo 2009/2011, una ventata di aria in un panorama festivaliero sempre più standardizzato, un’ipotesi da tenere in seria considerazione per inventare nuove formule organizzative che possano supportare progetti culturali e non solo trincerarsi dietro una pur intelligente difesa dell’esistente.
12. Black Tie di Rimini Protokoll; For Faces di Antonia Baher; Todos los grandes gobiernos han evitado el teatro íntimo di Daniel Veronese.
 

Gigi Giacobbe

1. Cercando Picasso da Il desiderio preso per la coda e altri scritti di Picasso; Fantasmi da Pirandello e Scaldati di Enzo Vetrano e Stefano Randisi; Il malato immaginario di Molière secondo Gabriele Lavia.
2. Antonio Calenda per Cercando Picasso; Claudio Collovà per Artista da giovane (dal Dedalus di James Joyce) e Massa e potere da Elias Canetti; Antonella Monetti per Otello e Iago dall’Otello di Shakespeare a bordo d’una barca a vela nel golfo di Napoli; Emma Dante per Trilogia degli occhiali.
3. Pier Paolo Bisleri per Cercando Picasso.
4. Giorgio Albertazzi in Cercando Picasso; Gabriele Lavia ne Il malato immaginario di Molière; Elio Germano in Thom Pain di Will Eno; Peppino Mazzotta in Radio Argo; Angelo Campolo in Picasso e la ragazza rapata di Dacia Maraini, regia di Antonio Calenda; Carlo Cecchi in Prodotto di Mark Ravenhill.
5. Adele Tirante in Picasso e la ragazza rapata; Marianella Bargilli in Elena di Euripide, regia di Alvaro Piccardi; Mariella Lo Sardo per Madeleine Suite, da Maria Maddalena o della Salvezza di Marguerite Yourcenar; Margherita Smedile in Fantasmi.
6. Marcello Montalto e Giampaolo Romania rispettivamente il giocattolaio di Johannesburg e Maurizio Digati in Quei ragazzi di Regalpetra di Vincenzo Pirrotta e Gaetano Savatteri; Giancarlo Condè nel ruolo del signor Dorval ne Il burbero benefico di Goldoni, con Mariano Rigillo, regia di Matteo Tarasco.
7. Paola Gassman nel ruolo dell’indovina Teonoe in Elena di Euripide; Guia Jelo grottesca Zà Sara ne L’altalena di Nino Martoglio; Lucia Lavia nei panni di Angelica al suo debutto ne Il malato immaginario.
8. Francesco D’Amore e Luciana Maniàci due giovani ventenni, lui di Bari lei di Messina, novelli Werther e Carlotta di goethiana memoria in Il nostro amore schifo.
9. Sacre-Stie di Vincenzo Pirrotta; Muraglie di Nello Calabrò; After Juliet. Un notturno del corvo Joe di Giovanni Boncoddo; Patri ‘i famigghia di Dario Tomasello.
10. Prodotto di Mark Ravenhill (Teatro Stabile delle Marche).
11. Festival Teatro dei due Mari (tra Tindari, Taormina e Giardini Naxos) giunto all’11ª edizione nonostante la scomparsa un anno fa del suo presidente, fondatore e instancabile animatore, Pasquale Cocivera; Pier Paolo Bisleri per i costumi di Cercando Picasso; Martha Graham Dance Company di New York per le coreografie di Cercando Picasso.
12. Le dragon bleu di Robert Lepage.

 

Graziano Graziani

1. The End, Babilonia Teatri; Noosfera Lucignolo, Fortebraccio Teatro; Virgilio Sieni, Atlante del bianco e Cinque nonne.
2. Virgilio Sieni per Atlante del bianco e Cinque nonne; Fabrizio Pallara per Pinocchio di Pommerat.
3. Macellerie Pasolini per Love Car; Csaba Antal per Arturo Ui di Claudio Longhi; Sul concetto di volto nel Figlio di Dio di Castellucci.
4. Roberto Latini per Noosfera Lucignolo; Roberto Abbiati per Lo stampatore Zollinger; Claudio Morganti per Lectura Dantis.
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo; Milena Costanzo per Lucido.
6. Luca Micheletti, Arturo Ui di Longhi; Simone Faloppa, Repubblica di un solo giorno di Baliani.
7. Federica Santoro, L’origine del mondo.
8. Licia Lanera (Fibre Parallele); Viviana Strambelli (Pinocchio di Teatro delle Apparizioni); Filippo Paolasini (Cuore di Roberto Corradino).
9. L’origine del mondo di Lucia Calamaro; Sembra ma non soffro di quotidiana.com.
10. Blackbird di David Harrower; Lucido di Rafael Spregelburd.
11. Gianni Staropoli (per la qualità dei suoi disegni luce nei percorsi di Habillé d’Eau, Lucia Calamaro, Alessandra Cristiani e altri); Face à Face (per aver portato la drammaturgia italiana in Francia e viceversa); Radio 3 (per il contributo alla riscoperta del radiodramma); Claudio Morganti.
12. Black Tie di Rimini Protokoll.

 

Maria Grazia Gregori

1. Nora alla prova; The History Boys; Dopo la battaglia.
2. Mario Martone (Operette morali); Valerio Binasco (Filippo); Luca Ronconi (La compagnia degli uomini; La modestia).
3. Mimmo Paladino (Operette morali); Margherita Palli (Nora alla prova).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Massimo Popolizio (Blackbird); Elio De Capitani (The History Boys).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Federica Fracassi (Hilda); Anna Della Rosa (Blackbird); Francesca Ciocchetti (La modestia).
6. Paolo Pierobon (La compagnia degli uomini; Nora alla prova); Renato Carpentieri (Operette morali).
7. Barbara Valmorin (Operette morali); Ida Marinelli (The History Boys).
8. Isabella Ragonese; i ragazzi di The History Boys.
9. The End (Babilonia Teatri); Crack Machine di Paolo Mazzarelli e Lino Musella.
10. Lucido di Rafael Spregelburd (Costanzo e Rustioni).
11. Teatro i per la loro attività; Santarcangelo Festival (nuova versione); Renato Palazzi per l’esperienza singolare di Goethe schiatta; Teatro Valle Occupato.
12. Rêve d’automne di Jon Fosse, regia di Patrice Chéreau; L’entêtement di Rafael Spregelburd, regia di Marcial Di Fonzo Bo; Un flauto magico, regia di Peter Brook.

 

Enrico Groppali

1. La modestia (Piccolo Teatro di Milano).
2. Lorenzo Loris per Il guardiano (Out Off di Milano).
3. Maurizio Balò per Andromaca.
4. Pippo Delbono per Dopo la battaglia.
5. Mariangela Melato per Nora alla prova.
6. Filippo Dini per Romeo e Giulietta.
7. Eva Robin’s per Tutto su mia madre.
8. Non assegnato.
9. Toledo Suite di Enzo Moscato.
10. Non assegnato.
11. Al Piccolo Teatro di Milano per la stagione.
12. Le dragon bleu di Robert Lepage (Napoli Teatro Festival Italia).


Gerardo Guccini
1. Alexis. Una tragedia greca – Motus; I cavalieri. Aristofane Cabaret, di Mario Perrotta; Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà – Compagnia della Fortezza.
2. Enrico Casagrande e Daniela Nicolò per Alexis. Una tragedia greca; Mario Perrotta per I cavalieri; Arturo Cirillo per L’avaro e La morsa.
3. Alessandro Marzetti per Hamlice (Compagnia della Fortezza); Maurizio Balò per Il misantropo.
4. Armando Punzo per Hamlice; Sandro Lombardi per I promessi sposi alla prova e per La morsa; Valerio Binasco per Crociate.
5. Francesca Mazza e Angela Malfitano per Due vecchiette dirette a nord; Iaia Forte per I promessi sposi alla prova; Federica Fracassi per Incendi.
6. Aniello Arena per Hamlice.
7. Federica Santoro per L’origine del mondo, ritratto di un interno (Lucia Calamaro).
8. Elena Borgogni.
9. Frateme di Benedetto Sicca; I cavalieri. Aristofane Cabaret di Mario Perrotta; Rumore di acque di Marco Martinelli.
10. I cavalli alla finestra di Matéi Visniec; Goethe schiatta di Thomas Bernhard; Due vecchiette dirette a nord di Pierre Notte.
11. A Laminarie per le pazienti intersezioni di realtà e teatro condotte in un quartiere alla periferia di Bologna (progetto spazio Dom); a Mario Perrotta per la “Trilogia sull’individuo sociale”.
12. Black Tie di Rimini Protokoll; detto Molière, regia di Marco Martinelli, produzione le manège.mons Centre Dramatique.
 

Osvaldo Guerrieri

1. La compagnia degli uomini (Piccolo Teatro); Le bugie con le gambe lunghe (Compagnia Luca De Filippo); Il misantropo (Massimo Castri).
2. Luca Ronconi (La compagnia degli uomini); Andrée Ruth Shammah (Una notte in Tunisia); Valter Malosti (Signorina Giulia).
3. Daniela Dal Cin (Loretta Strong).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Sandro Lombardi (I promessi sposi alla prova).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Isabella Ferrari (Il catalogo).
6. Antonio Zanoletti (Filottete).
7. Paila Pavese (L’affarista Mercadet).
8. Non assegnato.
9. Non assegnato.
10. Non assegnato.
11. La compagnia Motus per il lavoro triennale intorno alla figura di Antigone.
12. Non assegnato.

 

Katia Ippaso

1. Noosfera Lucignolo di Roberto Latini; Sul concetto di volto nel Figlio di Dio di Romeo Castellucci; Finale del mondo di Teatro Sotterraneo.
2. Romeo Castellucci per Sul concetto di volto nel Figlio di Dio; Virgilio Sieni per Atlante del bianco; Lucia Calamaro per L’origine del mondo, ritratto di un interno.
3. Luigi de Angelis per T.E.L. di Fanny & Alexander; Macellerie Pasolini per Love Car; Angelo Gallo per Radio Argo.
4. Roberto Latini per Noosfera Lucignolo; Peppino Mazzotta per Radio Argo; Marco Cavalcoli per T.E.L.
5. Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Valeria Raimondi per The End (Babilonia Teatri); Chiara Lagani per T.E.L.
6. Luca Micheletti in Arturo Ui di Longhi; Simone Faloppa in Repubblica di un solo giorno di Baliani.
7. Federica Santoro per L’origine del mondo, ritratto di un interno.
8. Licia Lanera (Fibre Parallele).
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Potevo essere io di Renata Ciaravino; Radio Argo di Igor Esposito con Peppino Mazzotta.
10. Blackbird di David Harrower.
11. Radio 3 perché tiene in vita il radiodramma, difeso come genere artistico del presente e non come un puro souvenir del passato; Face à Face per il lavoro conoscitivo e divulgativo in merito alla drammaturgia contemporanea; Gianni Straropoli per la visione che sottende il suo straordinario lavoro sulle luci di scena.
12. Un flauto magico di Peter Brook.

 

Fausto Malcovati

1. Nora alla prova; La compagnia degli uomini.
2. Claudio Longhi (La resistibile ascesa di Arturo Ui); Arturo Cirillo (L’avaro); Valerio Binasco (Filippo e Romeo e Giulietta).
3. Alessandro Marzetti (Hamlice).
4. Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini); Sandro Lombardi (I promessi sposi alla prova).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Federica Fracassi (Hilda).
6. Filippo Dini (Romeo e Giulietta); Luca Micheletti (La resistibile ascesa di Arturo Ui).
7. Barbara Valmorin (Operette morali); Ida Marinelli (The History Boys).
8. Isabella Ragonese; i ragazzi di The History Boys; cast di Nemico di classe.
9. Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
10. Lucido di Rafael Spregelburd.
11. Il Teatro Povero di Monticchiello; Radio 3 per la riscoperta del radiodramma.
12. Sogno d’autunno di Patrice Chéreau.

 

Gianni Manzella

1. Dopo la battaglia di Pippo Delbono; Trilogia degli occhiali di Emma Dante.
12. Out of Context – for Pina (Alain Platel) e Gardenia (Alain Platel e Frank Van Laecke); Le Dragon Bleu (Robert Lepage); Muerte y reencarnación en un cowboy e Versus (Rodrigo García).

 

Enrico Marcotti

1. The History Boys (Teatridithalia); The End (Babilonia Teatri); Il presidente (Cerciello).
2. Lorenzo Loris (Il guardiano); Ronconi (Nora alla prova); Valerio Binasco (Romeo e Giulietta e Il catalogo).
3. Roberto Crea (Il presidente); Daniela Dal Cin (Loretta Strong).
4. In ordine: Elio Germano (Thom Pain); Roberto Latini (Noosfera Lucignolo); Elio De Capitani (The History Boys); Peppino Mazzotta (Radio Argo).
5. Federica Fracassi (Hilda e Incendi); Imma Villa (Il presidente).
6. Marco Foschi (La compagnia degli uomini); Michele Di Mauro (Filippo); Marco Cacciola (The History Boys).
7. Eva Robin’s (Tutto su mia madre); Mariangela Granelli (Buio).
8. Andrea Germani (The History Boys); Isabella Ragonese (Lady Grey); Tindaro Granata.
9. Aure (Alessandro Serra); Trilogia degli occhiali (Emma Dante); Ammaliata (Giuseppe Bonifati, Compagnia Divano Occidentale Orientale); Antropolaroid (Tindaro Granata).
10. Lucido (Spregelburd); Balckbird (Harrower).
11. Teatro Povero di Monticchiello; il Balletto Civile di Michela Lucenti; il progetto della “Trilogia sull’individuo sociale” di Mario Perrotta; il festival Prospettiva di Torino.
12. Un flauto magico (Peter Brook); The Tempest (Donnellan).

 

Massimo Marino

1. Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà, Compagnia della Fortezza; The End di Babilonia Teatri.
2. Maria Federica Maestri e Francesco Pititto per Hamlet; Massimiliano Civica per Un Sogno nella notte dell’estate; Arturo Cirillo per La morsa.
3. Alessandro Marzetti per Hamlice (Compagnia della Fortezza).
4. Armando Punzo per Hamlice; Enzo Moscato per Toledo Suite; Sandro Lombardi per I promessi sposi alla prova e per La morsa.
5. Francesca Mazza e Angela Malfitano per Due vecchiette dirette a nord; Iaia Forte per I promessi sposi alla prova; Daria Deflorian per L’origine del mondo, ritratto di un interno (Calamaro).
6. Arturo Cirillo per La morsa; Aniello Arena per Hamlice; Alfonso Postiglione per Un Sogno nella notte dell’estate (Civica).
7. Federica Santoro per L’origine del mondo, ritratto di un interno (Calamaro); Eva Robin’s per Tutto su mia madre.
8. Elena Borgogni.
9. The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani, Babilonia Teatri; Hamlice di Armando Punzo; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro.
10. Goethe schiatta di Thomas Bernhard; Due vecchiette dirette a nord di Pierre Notte; I cavalli alla finestra di Matéi Visniec.
11. A Laminarie per il lavoro di agitazione teatrale e culturale svolto in un quartiere periferico di Bologna con lo spazio Dom; a Paolo Poli per la smagliante carriera, l’ironia, la capacità di leggere con sorriso agrodolce la società italiana attraverso i decenni; a Roberto Castello/Aldes per Sfavillante, la nuova danza in televisione.
12. Kontakthof di Pina Bausch, Tanztheater Wuppertal; Black Tie, Rimini Protokoll; detto Molière, regia di Marco Martinelli, produzione le manège.mons Centre Dramatique.

 

Leonardo Mello

1. Dopo la battaglia di Pippo Delbono; Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà della Compagnia della Fortezza.
2. Claudio Longhi (La resistibile ascesa di Arturo Ui); Francesca Ballico (Cara Medea); Mario Martone (Operette morali).
3. Mimmo Paladino (Operette morali).
4. Alessandro Bergonzoni (Urge); Carmine Maringola (Trilogia degli occhiali – Acquasanta); Andrea Facciocchi (Il vespro della Beata Vergine).
5. Maria Paiato (Erodiade); Francesca Ballico (Cara Medea); Ludovica Modugno (Il vecchio e il cielo).
7. Giuseppina Turra (Il vecchio e il cielo).
8. Chiara Elisa Rossini; Licia Lanera.
9. La bancarotta di Vitaliano Trevisan da Carlo Goldoni (versione definitiva); The End di Babilonia Teatri.
10. Dovevate rimanere a casa coglioni di Rodrigo García; Lúcido di Rafael Spregelburd.
11. Il Teatro Valle Occupato, per la restituzione di un luogo simbolo ai cittadini; il lavoro di creazione sonoro-visiva di Michele Sambin (Tam Teatromusica); il progetto Teatro Portasud, realizzato a Marghera dall’Associazione Echidna e affidato a Maurizio Lupinelli: in una zona periferica e complicata è un modello di coinvolgimento della popolazione in un progetto artistico che va al di là dell’evento spettacolare; Radio 3, per la valorizzazione del radiodramma; Mario Perrotta per la “Trilogia sull’individuo sociale”; Santarcangelo; il lavoro di Claudio Morganti.
12. Todos los grandes gobiernos han evitado el teatro íntimo da Henrik Ibsen, regia di Daniel Veronese.

 

Renata M. Molinari

1. L’Adalgisa – Out Off.
2. Jean-Marie Straub per Orfeo l’inconsolabile e il lavoro sui Dialoghi con Leucò di Pavese (Teatro di Buti).
4. Massimiliano Speziani per Questi amati orrori e il complesso delle sue presenze.
5. Elena Callegari protagonista dell’Adalgisa.
11. Il progetto di drammaturgia e il gruppo di drammaturghi/registi/attori dei monologhi curati da Antonio Latella per il Nuovo Teatro Nuovo; Teatro delle Moire per la coerenza della ricerca; Virgilio Sieni; Laminarie – Spazio Dom.
12. Un flauto magico di Peter Brook.


Renato Nicolini
1. Operette morali di Mario Martone. Un classico italiano, la riflessione più profonda sul rapporto Uomo-Natura senza alcun idealismo, annesso al teatro; La madre. ‘I figlie so’ piezze ‘i sfaccimma di Mimmo Borrelli, una riflessione simbolico politica sul nostro presente; Sul concetto di volto nel Figlio di Dio di Romeo Castellucci, uno spettacolo che va segnalato per la sua capacità di suscitare polemiche, contro il rischio più grave per il futuro della nostra cultura, l’integralismo.
2. Luca Ronconi (La modestia e Nora alla prova da “Casa di bambola”); Riccardo Caporossi (Ineffabile); Ugo Gregoretti (Patria e Mito). Tre maestri: del teatro puro; del teatro di ricerca; del teatro contaminato e che proprio nella contaminazione ritrova la sua ragione profonda e un’irrefrenabile vocazione politica (parlare alla polis).
3. Aldo Zucco (La brocca rotta a Ferramonti) e la scenografia di Grimmless di Ricci/Forte: queste due segnalazioni vanno insieme, perché nel primo caso ognuno degli otto attori può portare nel suo bagaglio gli otto elementi della scena, mentre nel secondo gli attori entrano in scena portando la scenografia nelle valigette vivacemente colorate, con le rotelle; Luigi Ferrigno scenografo de La madre di Mimmo Borrelli.
4. Alfonso Santagata (Requie a l’anema soja); Gianfranco Berardi (Io provo a volare!); Peppino Mazzotta (Radio Argo).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova…); Marilù Prati (La brocca rotta a Ferramonti).
6. Mimmo Borrelli (La madre); Ugo Gregoretti (Patria e Mito).
9. La brocca rotta a Ferramonti (Francesco Suriano); L’ultimo inganno / un’altra Iliade (Salvatore Arena e Massimo Barilla).
11. Igina Di Napoli, per la coraggiosa gestione del Nuovo Teatro Nuovo, uno spazio teatrale che è stato fondamentale punto di riferimento per esperimenti innovativi, fino alla stagione affidata alla direzione artistica di Antonio Latella, e che oggi è minacciato improvvidamente di chiusura; Teatro Valle Occupato. La più bella lezione, non solo per il teatro italiano, di cosa è davvero oggi uno spazio pubblico. Qualcosa che non ha come scopo né il cartellone né il botteghino, e che sposta la nostra attenzione su tutto ciò che precede lo spettacolo, la drammaturgia, il confronto delle idee, il pensiero. Carmelo Bene aveva voluto tentare, alla Biennale di Venezia, il teatro senza spettacolo. Credo che riconoscerebbe in questa occupazione il nucleo giusto di quel suo pensiero.
12. Vollmond di Pina Bausch, un segnale obbligatorio dell’ultima presenza che evoca ormai l’assenza di Pina, e anche un magnifico spettacolo, uno dei suoi migliori; Un flauto magico di Peter Brook; Kafka-Fragments di Peter Sellars.
 

Laura Novelli

1. Blackbird, regia di Lluís Pasqual; Romeo e Giulietta, regia di Valerio Binasco.
2. Luca Ronconi: La compagnia degli uomini; Valerio Binasco: Romeo e Giulietta; Lluís Pasqual: Blackbird.
3. Carlo De Marino: Romeo e Giulietta; Mimmo Paladino: Operette morali; Paco Azorín: Blackbird.
4. Marco Foschi: La compagnia degli uomini; Carmine Maringola: Acquasanta (Trilogia degli occhiali); Massimo Popolizio: Blackbird.
5. Valeria Raimondi: The End; Maria Paiato: Erodiade; Anna Della Rosa: Blackbird.
6. Filippo Dini: Romeo e Giulietta; Andrea Di Casa: Romeo e Giulietta.
7. Milvia Marigliano: Romeo e Giulietta.
9. Rumore di acque di Marco Martinelli; Grimmless di Ricci/Forte; The End di Babilonia Teatri.
10. Blackbird di David Harrower.
11. Festival Vie e Le vie dei festival: per la vocazione internazionale che li sostiene; Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli”: per il valore umano e sociale di un’operazione artistica e pedagogica capace di superare i limiti della disabilità azzerando differenze e pregiudizi; rassegna Teatri di Vetro: per la ricchezza di una proposta spettacolare che porta in primo piano realtà nuove e spesso sommerse e che chiama gli spettatori/cittadini a un ruolo attivo; Rai 3 (rete tv) per il programma “Atto unico”: tentativo di coniugare drammaturgia, recitazione teatrale, ripresa televisiva, fumetto e nuovi linguaggi in un formato inedito e contemporaneo; Fausto Paravidino e Valerio Binasco per la traduzione moderna e coraggiosa di Romeo e Giulietta.
12. Preparatio mortis di Jan Fabre (Romaeuropa Festival).

 

Valeria Ottolenghi

1. The History Boys, Teatridithalia; The End, Babilonia Teatri; Hilda, Teatro i.
2. Lorenzo Loris, Il guardiano; Carlo Cerciello, Il presidente; Valerio Binasco, Il catalogo e Romeo e Giulietta.
3. Carlo Sala, Improvvisamente l’estate scorsa; Alessandro Marzetti (scenografia) e Emanuela Dall’Aglio* (costumi), Hamlice, Compagnia della Fortezza; Roberto Crea, Il presidente.
4. Elio De Capitani, The History Boys; Elio Germano, Thom Pain; Roberto Latini, Noosfera Lucignolo.
5. Imma Villa, Il presidente; Federica Fracassi, Hilda.
6. I ragazzi di The History Boys; Michele Di Mauro, Filippo; Marco Cacciola, The History Boys.
7. Mariangela Granelli, Buio (Rifici).
8. Andrea Germani, The History Boys; Isabella Ragonese, Lady Grey.
9. Trilogia degli occhiali (Emma Dante); Aure (Teatropersona); The End (Babilonia Teatri).
10. Lucido di Rafael Spregelburd; Blackbird di David Harrower.
11. Balletto Civile/Michela Lucenti; la casa editrice Titivillus; il Teatro Povero di Monticchiello; Prospettiva, il festival internazionale di Torino.
12. Le Jardin des délices, Compagnie Blanca Li; Un flauto magico, Peter Brook; Obsession, Saburo Teshigawara.

 

Renato Palazzi

1. Tre spettacoli fra loro diversissimi: Nora alla prova, The End, The History Boys.
2. Antonio Latella, Lear; Carlo Cerciello, Il presidente; Valerio Binasco, Filippo.
3. Roberto Crea, Il presidente; Mimmo Paladino, Operette morali.
4. Masssimo Popolizio, Blackbird; Gianrico Tedeschi, La compagnia degli uomini; Elio De Capitani, The History Boys.
5. Anna Della Rosa, Blackbird; Imma Villa, Il presidente; Federica Fracassi, Incendi e Hilda; Sara Bertelà, Filippo e Orgia; Milena Costanzo, Lucido.
6. Michele Di Mauro, Filippo; Marco Foschi, La compagnia degli uomini; Renato Carpentieri, Operette morali; Mario Sala, Il guardiano.
7. Barbara Valmorin, Operette morali.
8. Francesco Meola, Incendi; i ragazzi di The History Boys.
9. Mimmo Borrelli, La madre. ‘I figlie so’ piezze ‘i sfaccimma; Mariangela Gualtieri, Caino.
10. Rafael Spregelburd, Lucido; Roland Schimmelpfennig, Il drago d’oro.
11. Massimo Paganelli che anche dopo essere andato in pensione da Armunia continua a “seminare” idee di teatro nelle situazioni più diverse; Teatropersona per la particolare drammaturgia visiva e gestuale di Aure; la compagnia marionettistica “Carlo Colla e Figli” per l’insieme della sua storica e plurisecolare attività; il Teatro Povero di Monticchiello per la capacità di tenere in vita un rito di riflessione civile che non ha forse l’uguale in Europa; Virgilio Sieni per Wunderkammer – Canti e le altre tappe del suo straordinario percorso nelle case e nelle botteghe artigianali, un progetto che incide profondamente sulla nostra percezione dei rapporti fra finzione e realtà.
12. Théâtre des Lucioles, L’entêtement.

 

Laura Palmieri

1. La resistibile ascesa di Arturo Ui, Bertolt Brecht, regia Claudio Longhi; Sul concetto di volto nel Figlio di Dio, Romeo Castellucci; La modestia, Spregelburd, regia Ronconi.
2. Claudio Longhi, Arturo Ui; Luca Ronconi, La modestia; Valerio Binasco, Romeo e Giulietta.
3. Csaba Antal (Arturo Ui).
4. Paolo Pierobon, La modestia; Carmine Maringola, Acquasanta – Trilogia degli occhiali; Roberto Latini, Noosfera Lucignolo.
5. Daria Deflorian, L’origine del mondo, ritratto di un interno; Silvia Calderoni, Alexis. Una tragedia greca; Francesca Ciocchetti, La modestia.
6. Lino Guanciale, Arturo Ui (Longhi); Andrea Di Casa, Romeo e Giulietta (Binasco).
7. Lucia Mascino, Favola (Timi); Federica Santoro, L’origine del mondo (Calamaro).
8. Vincenzo Nemolato (Punta Corsara).
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno, Lucia Calamaro; Acquasanta, Emma Dante; Frateme, Benedetto Sicca.
10. Incendi di Wajdi Mouawad, Teatro i.
11. Accademia degli Artefatti e Fabrizio Arcuri per Sho®t Theatre e Prospettiva, due vetrine sul contemporaneo.

 

Egidio Pani

1. Cavalleria rusticana, produzione Teatro Stabile di Catania.
2. Gianpiero Borgia.

 

 

Carlo Maria Pensa

1. Nathan il saggio di Lessing; Nora alla prova da “Casa di bambola” da Ibsen.
2. Valerio Binasco, Filippo di Alfieri; Andrée Ruth Shammah, Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan.
3. Daniela Dal Cin, Loretta Strong di Raul Damonte detto Copi.
4 Massimo Popolizio in Blackbird di David Harrower.
5. Laura Marinoni Andromaca di Euripide.
6. Antonio Zanoletti in Filottete di Sofocle.
7. Valeria Solarino in Signorina Giulia di Strindberg.
8. I ragazzi di The History Boys di Alan Bennett.
10. Incendi di Wajdi Mouawad.
11. Omaggio al novantaduesimo compleanno di Gianrico Tedeschi in La compagnia degli uomini di Edward Bond.
12. Rêve d’automne di Jon Fosse.

 

Gianandrea Piccioli

1. Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà (Carte Blanche Volterrateatro / Teatro Metastasio) di e con Armando Punzo. Immagini sceniche affascinanti, un uso rigorosissimo e continuamente inventivo dello spazio, una recitazione intensa e ironicamente straniata fanno di questo viaggio nei territori della fantasia teatrale e delle angosce contemporanee uno spettacolo straordinario che si incide nella memoria.
2. Carmelo Rifici per Nathan il saggio (Piccolo Teatro di Milano) per come ha riproposto un testo poco frequentato senza straniarlo dalla sua temperie culturale ma facendone emergere la profonda attualità.
3. Babilonia Teatri per The End (Babilonia Teatri) per la pregnanza con cui gli oggetti scenici si legano al corpo e alle parole della protagonista in uno spazio insieme aperto e claustrofobico.
4. Danio Manfredini in Caino (Teatro Valdoca) per l’essenzialità con cui comunica l’irredimibile desolazione di un personaggio che il testo carica dei suoi e degli umani dolori.
5. Francesca Ballico in Cara Medea (Teatri di Vita) per l’uso straordinario della voce e della parola nel dar vita a una Medea profuga attraverso i luoghi e le lingue dell’Europa in guerra.
6. Gianrico Tedeschi ne La compagnia degli uomini (Piccolo Teatro di Milano) per la sobrietà e l’autorevolezza della sua straordinaria presenza scenica. (Non protagonista perché mi sembra che qui i personaggi di Bond siano tutti co-protagonisti.)
7. Licia Maglietta per il personaggio della segretaria in Non tutto è risolto (Società per Attori) di e con Franca Valeri. Un capolavoro alchemico: piena sintonia con un mostro sacro e nello stesso tempo perfetta padronanza del proprio gioco.
8. Non assegnato.
9. Ex aequo: Urge (Alessandro Bergonzoni/Allibito) di e con Alessandro Bergonzoni, che si rinnova drammaturgicamente utilizzando i mirabolanti strumenti linguistici di sempre in una direzione più incisiva nella realtà e nella politica; La madre (Teatro Stabile di Napoli) di Mimmo Borrelli, per l’espressività di una lingua ricreata dal dialetto e la reviviscenza del mito antico di Medea nel degrado della Campania contemporanea.
10. Non assegnato.
11. Associazione Olinda per l’attività a largo raggio in ambito teatrale: dagli spettacoli presentati nella rassegna “Da vicino nessuno è normale” all’attivazione di una residenza teatrale per le compagnie alla creazione di un centro di cultura alta e aggregazione sociale nello spazio dell’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano; Mimmo Paladino per il contributo en artiste alle Operette morali (Teatro Stabile di Torino); Luca Fusconi, Enrico Malatesta e Alice Berni per le musiche dal vivo di Caino (Teatro Valdoca).
12. Vollmond (Tanztheater Wuppertal), regia e coreografia di Pina Bausch. Talmente perfetto e necessario che interpella chi vi assiste e ne pretende una risposta.

 

Magda Poli

1. Nora alla prova (Luca Ronconi); The History Boys (Bruni-De Capitani); Una notte in Tunisia (Andrée Ruth Shammah).
2. Luca Ronconi (Nora alla prova); Andrée Ruth Shammah (Una notte in Tunisia); Lluís Pasqual (Blackbird).
3. Gianmaurizio Fercioni (Le bugie con le gambe lunghe).
4. Massimo Popolizio (Blackbird); Alessandro Haber (Una notte in Tunisia).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Federica Fracassi (Hilda); Valeria Raimondi (The End).
6. Paolo Pierobon (Nora alla prova); Pietro Micci (Una notte in Tunisia); Gigio Alberti (Il guardiano e Art).
7. Eva Robin’s (Tutto su mia madre); Ida Marinelli (The History Boys).
8. I giovani di The History Boys.
9. The End (Raimondi-Castellani); Ti voglio bene più di Dio (Mimmo Sorrentino); Muri. Prima e dopo Basaglia (Renato Sarti); Una notte in Tunisia (Vitaliano Trevisan).
10. Blackbird (David Harrower).
11. Teatro Povero di Monticchiello.
12. Vollmond (Pina Bausch); The Tempest (Declan Donnellan); detto Molière (Marco Martinelli).

 

 

Oliviero Ponte di Pino

1. Alexis. Una tragedia greca (Motus); Grimmless (Ricci/Forte); Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà (Carte Blanche/Volterrateatro).
2. Fabizio Arcuri (Orazi e Curiazi).
3. Grimmless (Ricci/Forte) per lo straordinario uso degli oggetti.
4. Filippo Timi (Laifi snau); Paolo Pierobon e Fausto Russo Alesi (La modestia).
5. Silvia Calderoni (Alexis. Una tragedia greca); Federica Fracassi (Incendi); Francesca Ciocchetti e Maria Paiato (La modestia).
6. 7. Il cast maschile e femminile di Loretta Strong di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa.
8. Non assegnato.
9. A tua immagine* di Enrico Ballardini (Odemà).
10. Incendi di Wajdi Mouawad.
11. Il “Progetto Antigone” dei Motus; il lavoro di Mandiaye N’Diaye con il Takku Ligey Théâtre; il saggio di Claudio Longhi e Marisa Fabbri Lungo viaggio attraverso il teatro di regia, Le Lettere.
12. The Pleasure of Being: Washing/Feeding/Holding di Adrian Howells, produzione BAC, London and the Harbourfront Centre (Gran Bretagna).

 

Andrea Porcheddu

1. La resistibile ascesa di Arturo Ui, regia Claudio Longhi; Cinque nonne di Virgilio Sieni; The End, Babilonia Teatri.
2. Arturo Cirillo, L’avaro; Fabrizio Arcuri, Orazi e Curiazi; Paolo Magelli, Giochi di famiglia.
3. Alberto Favretto per L’amore segreto di Ofelia, Balletto Civile; Andrea Simonetti per Orazi e Curiazi, Accademia degli Artefatti; The End di Babilonia Teatri.
4. Arturo Cirillo (L’avaro); Mauro Malinverno (Giochi di famiglia).
5. Valentina Banci (Giochi di famiglia, regia Paolo Magelli); Elisabetta Pozzi (Tutto su mia madre, regia Leo Muscato); Manuela Mandracchia (Midsummer, regia Gianpiero Borgia).
6. Luca Micheletti (La resisitibile ascesa di Arturo Ui, regia Claudio Longhi); Carmine Maringola (Trilogia degli occhiali, regia Emma Dante); Giancarlo Previati (Se no xe mati, no li volemo, regia Giuseppe Emiliani).
7. Sabrina Scuccimarra (L’avaro, regia Arturo Cirillo); Anna Gualdo (Grimmless di Ricci/Forte); Valentina Beotti (Grimmless di Ricci/Forte).
8. Anna Bragagnolo (Anagoor).
9. Avevo un bel pallone rosso di Angela Dematté; Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan; Grimmless di Ricci/Forte.
10. Goethe schiatta di Thomas Bernhard, regia Flavio Ambrosini; Midsummer di David Greig, regia Gianpiero Borgia.
11. Gli attori, i registi, gli autori che hanno contribuito a realizzare il progetto di Antonio Latella al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli; Virgilio Sieni, per il magistrale lavoro con non professionisti; “Progetto Fortuny” di Anagoor; il lavoro appartato e radicale di PiM Off, Milano; l’associazione Teatro Sociale di Gualtieri per aver recuperato e restituito vita al piccolo teatro emiliano; Gianni Staropoli per il costante e bellissimo lavoro sulle luci; il lavoro di Gigio Brunello, tra memorie private e collettive, raccontate con gli oggetti; il festival B.Motion per la costante ricerca del nuovo; il gruppo Barabao Teatro, per un felice debutto che coniuga Commedia dell’Arte, tradizione popolare e ricerca teatrale.

 

Domenico Rigotti

1. Non assegnato.
2. Valerio Binasco per Filippo, Il catalogo e Romeo e Giulietta.
3. Maurizio Balò (Il misantropo); Daniela Dal Cin (Loretta Strong); Roberto Crea (Il presidente).
4. Valerio Binasco (Crociate); Alessandro Haber (Una notte in Tunisia).
5. Mariangela Melato (Nora alla prova); Federica Fracassi (Incendi e Hilda).
6. Marco Cacciola (The History Boys); Bobò in Dopo la battaglia di Pippo Delbono; Marco Foschi (La compagnia degli uomini).
7. Ida Marinelli (The History Boys).
8. I ragazzi/studenti di The History Boys di Alan Bennett (Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone e Vincenzo Zampa), tutti assai bravi ma anche per la perfetta sintonia con cui agiscono.
9. Non tutto è risolto di Franca Valeri; Urge di Alessandro Bergonzoni; Ti voglio bene più di Dio di Mimmo Sorrentino.
10. Lucido di Rafael Spregelburd (compagnia Costanzo/Rustioni); The History Boys di Alan Bennett.
11. A Mario Perrotta per la “Trilogia sull’individuo sociale”; segnalazione particolare per il Teatro Povero di Monticchiello giunto alla sua 45a edizione; altra segnalazione particolare per Gianrico Tedeschi, rimessosi alla prova con Luca Ronconi ne La compagnia degli uomini di Edward Bond; Arianna Scommegna per la sua attività.
12. Oreste (Teatro Nazionale Greco) al Teatro Olimpico di Vicenza; La déraison d’amour (Théâtre du Nouveau Monde, Canada) al Teatro Studio di Milano; Vollmond di Pina Bausch al Teatro Strehler di Milano.

 

Gabriele Rizza

1. Ubu Rex della Compagnia degli Scarti; Grimmless di Ricci/Forte; Dopo la battaglia di Pippo Delbono.
2. Paolo Magelli per Giochi di famiglia di Biljana Srbljanovic; Carlo Cerciello per Il presidente di Thomas Bernhard; Emma Dante per Trilogia degli occhiali.
3. Grimmless di Ricci/Forte; Maurizio Balò per Il misantropo, regia Massimo Castri; Lorenzo Banci per Giochi di famiglia, regia Paolo Magelli.
4. Massimo Popolizio per Il misantropo di Massimo Castri; Michele Sinisi per Le scarpe.
5. Silvia e Luisa Pasello per Due lupi di Virgilio Sieni; Elena Ghiaurov per I beati anni del castigo di Ronconi; Mariangela Melato per Nora alla prova da “Casa di bambola”.
6. Gianmaria Testa per 18 mila giorni. Il pitone, regia di Alfonso Santagata.
8. Cast di Ubu Rex della Compagnia degli Scarti; cast di Nemico di classe della Kitchen Company; cast di Rosencrasso e Guildernsterno di Stefano Massini; Elisa Cecilia Langone per Giochi di famiglia, regia Paolo Magelli.
9. Sembra ma non soffro dei quotidiana.com; Le scarpe del Teatro Minimo; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro; Misfit like a clown di Linda Dalisi, ispirato a Heinrich Böll, Nuovo Teatro Nuovo di Napoli.
10. Il catalogo di Jean-Claude Carrière, regia di Valerio Binasco.
11. Al centro “Il Funaro” di Pistoia per l’inedita contaminazione di progetti e stili; a Rem & Cap per l’inesauribile ispirazione; al Teatro di Buti per la creatività e l’affinità elettiva con Jean-Marie Straub.
12. Un flauto magico di Peter Brook; Fuck You Buddy, Intercity Copenhagen, Recoil Performance Group; Kontakthof. Ein stück von Pina Bausch mit Teenagern ab “14”, Tanztheater Wuppertal.


Rodolfo Sacchettini
1. Atlante del bianco di Damasco Corner/Virgilio Sieni; Cinque nonne di Virgilio Sieni; T.E.L. di Fanny & Alexander.
3. NEROep – Cosmesi split Rotorvator; Enimirc di Fagarazzi & Zuffellato.
4. Marco Mazzoni in Ascesa & Caduta di Kinkaleri.
5. Eva Geatti (Cosmesi) per Esecuzione – Studio per un luogo abbandonato e NEROep – Cosmesi split Rotorvator.
6. Compagnia della Fortezza per Hamlice; tutti gli attori di Teatro Sotterraneo per Finale del mondo e Homo ridens; Mauro Stagi per Roby’s Zoo.
9. Finale del mondo e Homo ridens di Teatro Sotterraneo.
11. A Claudio Morganti, per la sua radicale pratica teatrale e per i suoi scritti illuminanti; a Mirto Baliani per le sue ricerche sonore; a Rai Radio 3 per l’attenzione che sta dimostrando verso un genere affascinante come il radiodramma; all’importante progetto che si sviluppa nello spazio Dom di Laminarie.
12. Todos los grandes gobiernos han evitado el teatro íntimo di Daniel Veronese.
 

Attilio Scarpellini

1. The End di Babilonia Teatri.
2. Virgilio Sieni, Atlante del bianco; Lucia Calamaro, L’origine del mondo, ritratto di un interno. Donna malinconica alla finestra.
3. Sul concetto di volto nel Figlio di Dio di Romeo Castellucci; La resistibile ascesa di Arturo Ui di Claudio Longhi (Csaba Antal).
4. Roberto Latini (Noosfera Lucignolo); Claudio Morganti (Lectura Dantis); Roberto Abbiati (Lo stampatore Zollinger).
5. Milena Costanzo (Lucido di Rafael Spregelburd).
6. Luca Micheletti (La resistibile ascesa di Arturo Ui, regia di Claudio Longhi).
7. Federica Santoro (L’origine del mondo, ritratto di un interno. Donna malinconica alla finestra).
8. Licia Lanera (Fibre Parallele).
9. L’origine del mondo, ritratto di un interno. Donna malinconica alla finestra di Lucia Calamaro.
10. Lucido di Rafael Spregelburd, regia di Costanzo/Rustioni; Blackbird di David Harrower.
11. Claudio Morganti, per aver trasformato il suo isolamento e l’ostinazione artistica del suo lavoro in una nuova forma di magistero, restituendo senso e possibilità all’autonomia poetica dei linguaggi della scena proprio nel momento in cui il “teatro” rischia sempre più di essere fagocitato dallo “spettacolo”; Face à Face, per la valorizzazione della nuova drammaturgia italiana che svolge attraverso un programma di interscambio con la Francia, facendo conoscere all’estero autori e registi spesso penalizzati dalle condizioni produttive in cui lavorano in Italia; Gianni Staropoli, per il contributo fondamentale che il suo pensiero e il suo lavoro sulla luce portano a molti spettacoli del teatro di ricerca italiano; Radio 3 Rai, perché la sua attenzione al teatro degli ultimi anni va ormai al di là anche della sua tradizionale missione di “emittente culturale” sconfinando nella produzione e nella promozione della scena contemporanea italiana e nella rivalorizzazione di generi ancora ricchi di potenzialità quali il radiodramma.
12. Un flauto magico di Peter Brook.

 

Gherardo Vitali Rosati

1. Dopo la battaglia di Pippo Delbono; Giochi di famiglia, regia di Paolo Magelli; Art, regia di Giampiero Solari.
2. Pippo Delbono per Dopo la battaglia; Paolo Magelli per Giochi di famiglia.
3. Loris Giancola per Voce Off/Corpo In. Immersioni, regia di Giancarlo Cauteruccio; Pier Paolo Bisleri per I promessi sposi alla prova, regia di Federico Tiezzi.
4. Francesco Colella per I promessi sposi alla prova, regia di Federico Tiezzi; Alessio Boni per Art; Mauro Malinverno per Giochi di famiglia.
5. Debora Zuin per I promessi sposi alla prova, regia di Federico Tiezzi; Silvia Frasson per In nome del popolo italiano; Valentina Banci per Giochi di famiglia.
9. In nome del popolo italiano di Matteo Bacchini; I capitoli del crollo di Stefano Massini.
11. Il centro culturale “Il Funaro” di Pistoia.
12. 4:48 Psykose, regia di Jacob F. Shokking, Intercity Festival Copenhagen (Sesto Fiorentino).


Silvana Zanovello
1. Misura per misura di William Shakespeare, prodotto dallo Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga.
2. Gabriele Vacis per I rusteghi di Goldoni, Teatro Stabile di Torino.
3. Jean-Marc Stehlé e Catherine Rankl, Misura per misura di William Shakespeare.
4. Massimo Popolizio per Il misantropo di Molière, Teatro Stabile di Roma.
5. Mariangela Melato per Nora alla prova; Marina Massironi per La donna che sbatteva nelle porte.
6. Gianluca Gobbi, Misura per misura.
7. Fiammetta Bellone, Un posto luminoso chiamato giorno.
8. Barbara Moselli, Irene Villa, Pier Luigi Pasino, Vito Saccinto.
9. Diluvio di Laura Sicignano.
11. Lunaria Teatro per l’attività svolta nella valorizzazione dei luoghi e della storia della Liguria.
 

Ettore Zocaro

1. La resistibile ascesa di Arturo Ui, di Bertolt Brecht (Claudio Longhi); I giganti della montagna*, di Luigi Pirandello (Diablogues); Dopo la battaglia, di Pippo Delbono.
2. Giancarlo Sepe per Morso di luna nuova* di Erri De Luca; Luca Ronconi per La compagnia degli uomini di Edward Bond e per Nora alle prova da Henrik Ibsen; Mario Martone per Operette morali di Giacomo Leopardi.
3. Renzo Bellanca e Tonino Zera per Se non ci sono altre domande; Carlo De Marino per Romeo e Giulietta di Shakespeare; Carlo Sala per Angels in America (Parte I e II)*.
4. Marco Paolini per Itis Galileo*; Silvio Orlando in Se non ci sono altre domande di Paolo Virzì.
5. Ottavia Piccolo per Donna non rieducabile* di Stefano Massini; Mariangela Melato in Nora alla prova da “Casa di bambola” da Henrik Ibsen; Elisabetta Pozzi in Tutto su mia madre.
6. Andrea Giordana in Un ispettore in casa Birling*.
7. Caterina Carpio in Chie-Chan e io* di Giorgio Amitrano da Banana Yoshimoto e diretto da Carmelo Rifici.
8. Elena Arvigo* in 4:48 Psychosis di Sarah Kane; Valeria Solarino* in Signorina Giulia di August Strindberg.
9. Avevo un bel pallone rosso di Angela Dematté.
10. La compagnia degli uomini di Edward Bond; Il catalogo di Jean-Claude Carrière.
11. Compagnia degli Artefatti per Orazi e Curiazi di Bertolt Brecht; produzione Motus Alexis. Una tragedia greca; Angels in America (Parte I e II)* di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
12. Un flauto magico di Peter Brook; Kafka-Fragments di Peter Sellars.

I risultati del ballottaggio

Alla raccolta delle preferenze è seguito anche quest’anno il ballottaggio tra i nomi più votati, che risultano dalle schede riportate qui sopra. A ciascuno dei 53 critici partecipanti è stato quindi domandato di scegliere un solo candidato per categoria, tranne che per quella dei Premi Speciali in cui se ne potevano indicare fino a tre.
Il ballottaggio finale ha dato i seguenti risultati:

1. Spettacolo dell’anno
Dopo la battaglia (Pippo Delbono, Ert – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point, Théâtre de la Place, Théâtre National de Bretagne) 14; The History Boys di Alan Bennett (Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, Teatridithalia) 14; Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà (Armando Punzo, Carte Blanche/Volterrateatro e Teatro Metastasio) 10; La compagnia degli uomini di Edward Bond (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa) 6; The End (Valeria Raimondi e Enrico Castellani, Babilonia Teatri e Crt – Centro di Ricerca per il Teatro) 5.

2. Miglior regia
Valerio Binasco per Romeo e Giulietta di William Shakespeare 15; Mario Martone per Operette morali da Giacomo Leopardi 15; Valerio Binasco per Filippo di Vittorio Alfieri 12; Luca Ronconi per Nora alla prova da “Casa di bambola” da Henrik Ibsen 6.

3. Miglior scenografia
Maurizio Balò (Il misantropo) 19; Daniela Dal Cin (Loretta Strong) 17; Roberto Crea (Il presidente) 10.

4. Miglior attore
Gianrico Tedeschi (La compagnia degli uomini) 22; Carmine Maringola (La trilogia degli occhiali) 14; Massimo Popolizio (Blackbird e Il misantropo) 14.

5. Miglior attrice
Federica Fracassi (Hilda e Incendi) 18; Mariangela Melato (Nora alla prova da “Casa di bambola”) 18; Daria Deflorian (L’origine del mondo, ritratto di un interno) 10; Anna Della Rosa (Blackbird) 6.

6. Miglior attore non protagonista
Luca Micheletti (La resistibile ascesa di Arturo Ui) 18; Renato Carpentieri (Operette morali) 15; Paolo Pierobon (La compagnia degli uomini e Nora alla prova da “Casa di bambola”) 9; Marco Foschi (La compagnia degli uomini) 7.

7. Miglior attrice non protagonista
Ida Marinelli (The History Boys) 15; Barbara Valmorin (Operette morali) 14; Eva Robin’s (Tutto su mia madre) 11; Federica Santoro (L’origine del mondo, ritratto di un interno) 9.

8. Nuovo attore o attrice (under 30)
I ragazzi di The History Boys (Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa) 23; Isabella Ragonese 12; Licia Lanera 9.

9. Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica
The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani 20; Trilogia degli occhiali di Emma Dante 15; L’origine del mondo, ritratto di un interno di Lucia Calamaro 13.

10. Nuovo testo straniero
Lucido di Rafael Spregelburd 24; The History Boys di Alan Bennett 12; Blackbird di David Harrower 11.

11. Migliore spettacolo straniero presentato in Italia
Vollmond (Pina Bausch, Tanztheater Wuppertal Pina Bausch) 18; Un flauto magico da Wolfgang Amadeus Mozart (Peter Brook, Théâtre des Bouffes du Nord) 17; Le dragon bleu di Marie Michaud e Robert Lepage (Ex Machina) 12.

12. Premi speciali

Teatro Povero di Monticchiello per il coinvolgimento di un intero paese in un progetto di teatro civile di forte intensità poetica 23.

Virgilio Sieni non solo per il complesso del suo lavoro sul movimento, ma anche per la ricerca di nuovi linguaggi con interpreti non professionisti 21.

Teatro Valle Occupato per l’esempio di una possibilità nuova di vivere il teatro come bene comune 21.

Il festival Prospettiva di Torino, a cura di Mario Martone e Fabrizio Arcuri, terreno di confronto artistico internazionale rivolto alla crescita del “nuovo” 20.

Rai Radio 3 per aver riproposto con successo un genere “dimenticato” quale il radiodramma, valorizzandolo come arte del presente 20.

Mario Perrotta per la “Trilogia sull’individuo sociale”, del quale coglie la disgregazione nel mondo contemporaneo 14.