I PREMI UBU 2002
l Premio Ubu realizzato da Emanuele Luzzati consegnato ai vincitori, in occasione dell’uscita del Patalogo, annuario del teatro edito da Ubulibri
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Spettacolo dell’anno:
Infinities
di John D. Barrow
regia di Luca Ronconi
(Piccolo Teatro di Milano)
Regia:
Massimo Castri
(John Gabriel Borkman
di Henrik Ibsen)
Scenografia:
Maurizio Balò
(John Gabriel Borkman,
e Madame de Sade
di Yukio Mishima)
Attore:
Sandro Lombardi
(L’Ambleto
di Giovanni Testori)
Attrice:
Mariangela Melato
(Quel che sapeva Maisie
di Henry James)
Attore non protagonista:
Massimo Verdastro
(L’Ambleto)
Attrice non protagonista:
Annamaria Guarnieri
(Quel che sapeva Maisie)
Nuovo attore under 30:
Fausto Russo Alesi
Miglior novità italiana
o ricerca drammaturgica:
mPalermu
di Emma Dante
(Compagnia Sud Costa Occidentale)
Miglior novità straniera:
Crave e 4.48 Psychosis
di Sarah Kane
(Crave, Laboratorio Nove e
4.48 Psychosis, Teatro Nuovo di Napoli,
Teatro Aperto e Pippo Delbono)
Miglior spettacolo di teatro danza:
<Otto>
di Kinkaleri
Miglior spettacolo straniero
presentato in Italia:
La tragédie d’Hamlet
di William Shakespeare
regia di Peter Brook
(Cict-Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi)
Premi speciali:
Ascanio Celestini per la capacità di cantare attraverso la cronaca la storia d’oggi come un mito e viceversa
Motus per il gioco di sdoppiamento delle immagini e del racconto nell’evoluzione del progetto Rooms
Luigi Ceccarelli per la partitura e la drammaturgia musicale di Requiem per Fanny & Alexander e del Sogno di una notte di mezza estate per le Albe di Ravenna Teatro
Vesuvioteatro per l’impegno politico dimostrato nel loro lavoro senza rinunciare al divertimento e in particolare in Stanza 101 da 1984 di George Orwell e da Una storia italiana di Silvio Berlusconi diretto da Carlo Cerciello
I Premi Ubu 2001
Spettacolo dell’anno:
Lolita-Sceneggiatura
di Vladimir Nabokov
(Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano)
Miglior regia:
Federico Tiezzi
(Scene di Amleto e L’apparenza inganna)
Miglior scenografia:
Margherita Palli
(Lolita-Sceneggiatura)
Miglior attore:
ex aequo
Massimo Popolizio
(I due gemelli veneziani)
Umberto Orsini
(L’arte della commedia e Il nipote di Wittgenstein)
Miglior attrice:
Isa Danieli
(Filumena Marturano)
Miglior attore non protagonista:
ex aequo
Giovanni Crippa
(I due gemelli veneziani)
Gianfelice Imparato
(I dieci comandamenti)
Miglior attrice non protagonista:
Laura Marinoni
(Lolita-Sceneggiatura)
Nuova attrice:
Michela Cescon
Miglior novità italiana:
Due fratelli
di Fausto Paravidino
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia:
Allemaal Indiaan di Alain Platel e Arne Sierens
(Les ballets C. de la B., Victoria)
Premi speciali:
Giustino Durano per la carriera, tra l’altro frammentariamente ripercorsa in uno spettacolo
Antonio Latella per la ricerca registica su Shakespeare e oltre
Workcenter di Pontedera per l’illuminante e felice evoluzione di una ricerca compiuta in One Breath Left
Stagione 1977/78
Migliore regia: Luca Ronconi per Le Baccanti e La torre
Migliore scenografia: Gae Aulenti per Le Baccanti, La torre e Calderon
Migliori costumi: Carmelo Bene per Riccardo III
Miglior attore protagonista: Carmelo Bene per Riccardo III
Migliore attrice protagonista: Marisa Fabbri per Le Baccanti
Miglior attore non protagonista: Mauro Avogadro per La torre
Migliore attrice non protagonista: Miriam Acevedo e Gabriella Zamparini per Calderon
Gruppo sperimentale dell’anno: Il Carrozzone.
Stagione 1978/79
Miglior spettacolo: Otello (da Shakespeare) secondo Carmelo Bene
Migliore regia: Carmelo Bene per Otello
Migliore scenografia: Carmelo Bene per Otello
Miglior novità: Il concerto di Renzo Rosso
Miglior spettacolo con musiche: Mistero napolitano di Roberto De Simone
Miglior attore: Carmelo Bene per Otello e Manfred
Migliore attrice: Piera Degli Esposti per Molly cara
Miglior attore non protagonista: Cosimo Cinieri per Otello
Migliore attrice non protagonista: Lina Sastri per Le femmine puntigliose e Le lacrime amare di Petra von Kant
Gruppo sperimentale dell’anno: Il Carrozzone.Stagione 1979/80
Miglior spettacolo: Temporale di August Strindberg (Piccolo Teatro di Milano)
Migliore regia: Massimo Castri per Rosmersholm e Così è (se vi pare)Migliore scenografia, ex aequo: Enrico Job per I giganti della montagna e Il padre; Magazzini Criminali Productions con la collaborazione di Alessandro Mendini, Paola Navone, Daniela Puppa, Franco Raggi per Crollo nervoso
Migliori costumi, ex aequo: Santuzza Caloe per I corvi, Vera Marzot per L’uccellino azzurro
Miglior novità: Crollo nervoso dei Magazzini Criminali Productions
Miglior attore: Tino Carraro per El nost Milan e Temporale
Migliore attrice: Piera Degli Esposti per Rosmersholm
Miglior attore non protagonista: Luca De Filippo per Tre atti unici di Eduardo De Filippo
Migliore attrice non protagonista: Marina Confalone per Il compleanno Gruppo sperimentale dell’anno: non assegnato
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Andy Warhol’s Last Love (Squat Theatre di New York).Stagione 1980/81
Miglior spettacolo: Turandot di Carlo Gozzi (Ater – Emilia Romagna Teatro)
Migliore regia: Giancarlo Cobelli per Turandot
Migliore scenografia: Paolo Tommasi per Turandot
Miglior attore: Giorgio Albertazzi per Re Nicolò
Migliore attrice: Valeria Moriconi per Hedda Gabler e Turandot
Segnalazione di un’interpretazione particolarmente singolare: non assegnato
Segnalazione di un nuovo attore o di una nuova attrice: non assegnato
Segnalazioni tecniche: Massimo Castri per l’elaborazione drammaturgica sul testo di Caterina di Heilbronn, Emanuele Luzzati per la mostra Il sipario magico.Stagione 1981/82
Miglior spettacolo: Spettri di Henrik Ibsen (Luca Ronconi – Produzioni Teatrali srl)
Migliore regia: Aldo Trionfo per Candelaio
Migliore scenografia: Mario Garbuglia per Spettri
Miglior attore: Glauco Mauri per Il signor Puntila e il suo servo Matti Migliore attrice: Valeria Moriconi per Emma B. vedova Giocasta Segnalazione di un’interpretazione particolarmente singolare di un attore o di un’attrice: non assegnato
Segnalazione di un nuovo attore o di una nuova attrice: non assegnato
Segnalazioni tecniche: Jon Hassell per le musiche di Sulla strada
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Faust di Johann Wolfgang Goethe, regia di Klaus Michael Grüber (Freie Volksbühne di Berlino).
Stagione 1982/83
Miglior spettacolo: Macbeth di Carmelo Bene
Migliore regia: Giancarlo Sepe per Così è (se vi pare)
Migliore scenografia: Alessandro Violi per Cuori strappati
Miglior attore: Carmelo Bene per Macbeth
Migliore attrice: Pamela Villoresi per Minna von Barnhelm
Segnalazione di un’interpretazione particolarmente singolare: Pupella, Rosalia e Beniamino Maggio per Era… ‘na sera ‘e… Maggio
Segnalazione di un nuovo attore o di una nuova attrice: Margaret Mazzantini per Ifigenia in Tauride e Venezia salvata
Segnalazioni tecniche: Teatro di Genova per la stagione dedicata a Kleist, Gianni Fiori per le musiche e le coreografie di Amado mio
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Pina Bausch per i suoi spettacoli vecchi e nuovi, rappresentati in Italia e all’estero.
Stagione 1983/84
Miglior spettacolo: Genet a Tangeri di Federico Tiezzi (Magazzini Criminali Productions)
Migliore regia: Massimo Castri per Le Trachinie
Migliore scenografia: Eduardo Arroyo per Nostalgia
Miglior attore: non assegnato
Migliore attrice: Paola Mannoni per Le Trachinie e Fedra
Segnalazione di un’interpretazione particolarmente singolare: Alfonso Santagata e Claudio Morganti per Il calapranzi
Segnalazione di un nuovo attore o di una nuova attrice: non assegnato Segnalazioni tecniche: Federico Tiezzi pe la scrittura drammaturgica di Genet a Tangeri, Gianni Fiori per le musiche di Spaziergang, Teatro dell’Acqua per la ricerca sperimentale
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: non assegnato.
Stagione 1984/85
Miglior spettacolo: Le due commedie in commedia di Giovan Battista Andreini (Teatro di Roma)
Migliore regia: Luca Ronconi per Le due commedie in commedia e Commedia della seduzione
Migliore scenografia: Margherita Palli per Le due commedie in commedia e Commedia della seduzione
Miglior attore: Leo De Berardinis per Dante Alighieri – Studi e variazioni
Migliore attrice: Mariangela Melato per Vestire gli ignudi
Segnalazioni: Teatro della Valdoca per la ricerca sperimentale in Le radici dell’amore, Elio De Capitani e il Teatro dell’Elfo per la ricerca di un repertorio drammaturgico, Sosta Palmizi per il teatrodanza in Il cortile
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia, ex aequo: L’antologia Pina Bausch a Venezia, I mille ciliegi di Yoshitsune (Ichikawa Ennosuke III).
Stagione 1985/86
Miglior spettacolo: Ignorabimus di Arno Holz (Teatro Regionale Toscano) Migliore regia: Thierry Salmon per A. da Agatha
Migliore scenografia: Margherita Palli per Ignorabimus
Miglior attore: Vittorio Gassman per Affabulazione
Miglior attrice: Edmonda Aldini, Delia Boccardo, Marisa Fabbri, Anna Maria Gherardi, Franca Nuti per Ignorabimus
Segnalazioni: Luisa e Silvia Pasello per l’interpretazione particolarmente singolare di A. da Agatha, Maurizio Donadoni come nuovo attore per Bestia da stile, Laura Montaruli come nuova attrice per Urfaust e Torquato Tasso, Fiat/Teatro Laboratorio Settimo per la ricerca in Elementi di struttura del sentimento
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Mahabharata di Peter Brook e Jean Claude Carrière (Centre International de Créations Théâtrales di Parigi).
Stagione 1986/87
Miglior spettacolo: Il gabbiano di Anton Cechov (Centro Teatrale Bresciano)
Migliore regia: Federico Tiezzi per Come è
Migliore scenografia: Mario Martone per Ritorno ad Alphaville
Miglior attore, ex aequo: Franco Branciaroli per Confiteor e Carlo Cecchi per Il misantropo
Migliore attrice: Pamela Villoresi per La tragedia di Didone e La fiaccola sotto il moggio
Segnalazioni: Paolo Rossi per l’interpretazione particolarmente singolare di Chiamatemi Kowalski, Monica Bucciantini come nuova attrice per Il gabbiano, François Kahn, Stefano Vercelli, Laura Colombo, Giacomo Pardini e Roberto Bacci per la drammaturgia di Laggiù soffia
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Le récit de la servante Zerline di Hermann Broch, regia di Klaus Michael Grüber con Jeanne Moreau (Festival d’Automne).
Stagione 1987/88
Miglior spettacolo: I dialoghi delle Carmelitane di Georges Bernanos (Ater – Associazione Teatri Emilia Romagna)
Migliore regia: Luca Ronconi per I dialoghi delle Carmelitane e Mirra
Migliore scenografia: Gino Marotta per Hommelette for Hamlet
Miglior attore: Sandro Lombardi per Artaud. Una tragedia e Hamletmaschine
Migliore attrice: Franca Nuti per I dialoghi delle Carmelitane
Premi speciali: Enzo Moscato come nuovo autore per Pièce noire e il suo repertorio, Galatea Ranzi come nuova attrice per Mirra, Studio Azzurro e Compagnia Giorgio Barberio Corsetti per la ricerca su video e teatro della Camera astratta
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, regia di Anatolij Vassil’ev (Teatro Studio Scuola d’Arte Drammatica di Mosca).
Stagione 1988/89
Spettacolo dell’anno: Le troiane di Euripide (Orestiadi di Gibellina)
Migliore regia: Massimo Castri per La famiglia Schroffenstein e Il berretto a sonagli
Migliore scenografia, ex aequo: Giorgio Barberio Corsetti e Mariano Lucci per Descrizione di una battaglia, Nunzio per Le troiane
Miglior attore: Franco Branciaroli per In Exitu, Verbò e Cocktail Party
Migliore attrice: Elisabetta Pozzi per Giacomo, il prepotente, Arden di Faversham e Francesca da Rimini
Premi speciali: Danio Manfredini per l’interpretazione particolarmente singolare del Miracolo della rosa, Giovanna Marini per le musiche delle Troiane
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill, regia di Ingmar Bergman (Kungliga Dramatiska Teatern di Stoccolma).
Stagione 1989/90
Spettacolo dell’anno: Ha da passà ‘a nuttata di Leo De Berardinis (Teatro di Leo – Teatri Uniti)
Migliore regia: Luca Ronconi per L’uomo difficile, Strano interludio e Besucher
Migliore scenografia: Arnaldo Pomodoro per I paraventi e La passione di Cleopatra
Miglior attore: Umberto Orsini per L’uomo difficile e Besucher
Migliore attrice: Alida Valli per I paraventi
Premi speciali: Teatro Stabile di Torino per il repertorio e il complesso delle interpretazioni, Marisa Fabbri per l’interpretazione particolarmente singolare nell’Uomo difficile, Franco Scaldati per la drammaturgia con particolare riferimento al Pozzo dei pazzi
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Palermo Palermo di Pina Bausch (Wuppertaler Bühnen−Teatro Biondo Stabile di Palermo).
Stagione 1990/91
Spettacolo dell’anno: Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus (Teatro Stabile di Torino)
Migliore regia: Giancarlo Cobelli per Un patriota per me e Dialogo nella palude
Migliore scenografia: Tobia Ercolino per Improvvisamente l’estate scorsa
Miglior attore: Massimo De Francovich per Gli ultimi giorni dell’umanità
Migliore attrice: Elisabetta Pozzi per I serpenti della pioggia
Premi speciali: Teatro del Carretto per la ricerca drammaturgica e visiva con particolare riferimento al Sogno di una notte di mezza estate, Remondi & Caporossi per la sperimentazione in Coro e Leggenda, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa per l’originalità espressiva delle costruzioni sceniche in Palcoscenico ed Inno e nella coerente continuità della loro opera, Armando Punzo e Annet Henneman per il lavoro della Compagnia della Fortezza con i detenuti di Volterra
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: La tempesta di William Shakespeare, regia di Peter Brook (Centre International de Créations Théâtrales di Parigi).
Stagione 1991/92
Spettacolo dell’anno: Ritter, Dene, Voss di Thomas Bernhard (Teatro Niccolini)
Migliore regia: Massimo Castri per I rusteghi
Migliore scenografia: Arnaldo Pomodoro per Nella solitudine dei campi di cotone
Miglior attore: Dario Fo per Johan Padan a la descoverta de le Americhe
Migliore attrice: Piera Degli Esposti per Madre Coraggio e i suoi figli
Premi speciali: Leo De Berardinis per la coerenza e la necessità del suo teatro da Lo spazio della memoria a L’impero della ghisa, Gabriele Vacis e il Laboratorio Teatro Settimo per il lavoro di adattamento drammaturgico su La storia di Romeo e Giulietta, Cesare Garboli per la traduzione di Misura per misura, Antonio Iuorio per l’interpretazione particolarmente singolare di La trasfigurazione di Benno il ciccione
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Doctor Faustus Lights the Lights di Gertrude Stein, regia di Bob Wilson (Hebbel Theater di Berlino).
Stagione 1992/93
Spettacolo dell’anno: I giganti della montagna di Luigi Pirandello (Teatro di Leo)
Migliore regia: Giancarlo Cobelli per Troilo e Cressida
Migliore scenografia: Emanuele Luzzati per La leggenda di San Gregorio Miglior attore: Gabriele Ferzetti per Danza di morte
Miglior attrice: Isa Danieli per Napoli milionaria!
Premi speciali: Luca Ronconi per la scelta programmatica e il lavoro drammaturgico e di formazione svolto attraverso il Trittico Pasolini, Giorgio Barberio Corsetti per il progetto su America, Andrea Taddei per la scrittura drammaturgica di Gloria e Le tentazioni di Toni, Daniele Lievi segnalazione alla memoria in occasione della ripresa di Barbablù
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Gaudeamus! da Serguei Kalédin, regia e adattamento di Lev Dodin (Malij Dramaticheskij Teatr di San Pietroburgo).
Stagione 1993/94
Spettacolo dell’anno: Marat-Sade di Peter Weiss (Compagnia della Fortezza)
Migliore regia, ex aequo: Massimo Castri per Elettra, Federico Tiezzi per Edipus e Porcile
Migliore scenografia: Maurizio Balò per Elettra
Miglior attore: Sandro Lombardi per Edipus e Porcile
Miglior attrice: Mariangela Melato per L’affare Makropulos e Un tram che si chiama desiderio
Premi speciali: Compagnia della Fortezza per l’impegno collettivo nella ricerca e nel lavoro drammaturgico, Socíetas Raffaello Sanzio per la resistenza nel lavoro e nella posizione pubblica, Enzo Moscato per la serata-disco di Embargos, Antonio Neiwiller per L’altro sguardo, l’ultimo
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Alice di Robert Wilson, Paul Schmidt e Tom Waits (Thalia Theater di Amburgo).
Stagione 1994/95
Spettacolo dell’anno: Finale di partita di Samuel Beckett (Teatro Stabile di Firenze)
Migliore regia: Carlo Cecchi per Finale di partita
Migliore scenografia: Emanuele Luzzati per Nel campo dei miracoli o il sogno di Pinocchio
Miglior attore: Massimo Popolizio per Re Lear e Verso Peer Gynt
Migliore attrice: Judith Malina per Maudie e Jane
Premi speciali: Carmelo Bene per il ritorno di Carmelo Bene, Marco Paolini per il suo teatro politico, Giovanna Marini per le musiche di I Turcs tal Friúl, Alfonso Santagata per la ricerca shakespeariana
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Fratelli e sorelle di Fjodor Abramov, regia di Lev Dodin (Malij Teatr di San Pietroburgo).
Stagione 1995/96
Spettacolo dell’anno: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda (Teatro di Roma)
Migliore regia: Luca Ronconi per Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Migliore scenografia: Margherita Palli per Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Miglior attore: Marcello Mastroianni per Le ultime lune
Migliore attrice: Elisabetta Pozzi per Zio Vanja
Premi speciali: Moni Ovadia per la sperimentazione su teatro e musica, Ravenna Teatro per l’impegno e la ricerca linguistica, Teatro della Tosse per la continuità e la coerenza di una ricerca
Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Tre sorelle di Anton Cechov, regia di Eimuntas Nekrosius (Teatro di Vilnius).
Stagione 1996/97
Spettacolo dell’anno: Giulio Cesare di Romeo Castellucci da Shakespeare e gli storici latini (Socíetas Raffaello Sanzio)
Migliore regia: Massimo Castri (Il ritorno dalla villeggiatura e La ragione degli altri)
Migliore scenografia: Maurizio Balò (Il ritorno dalla villeggiatura)
Miglior attore: Sandro Lombardi (Cleopatràs)
Miglior attrice: Elisabetta Pozzi (Il lutto si addice ad Elettra)
Interpretazione particolarmente singolare di attore non protagonista: Massimiliano Speziani e Giuseppe Battiston per il lavoro svolto in coppia in Petito Strenge
Interpretazione particolarmente singolare di attrice non protagonista: Silvia Pasello (Macbeth Horror Suite)
Nuovo attore o attrice (che abbia debuttato dopo il ’90): Francesco Sframeli
Nuovo autore o autrice (che abbia debuttato dopo il ’90): Spiro Scimone
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Quartett testo e regia di Heiner Müller (Berliner Ensemble)
Premi speciali: Barboni di Pippo Delbono per una ricerca condotta ai confini tra arte e vita, il Festival Intercity di Laboratorio Nove per un decennio di scoperte e di incontri con la nuova drammaturgia non solo europea, Marco Martinelli per l’elaborazione drammaturgica condotta sui classici con All’inferno!, Franco Scaldati per la capacità di reinventare nuove necessità alla scrittura teatrale dal laboratorio al lavoro nei quartieri, alla messinscena della Locanda invisibile.
Stagione 1997/98
Spettacolo dell’anno: I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, regia di Luca Ronconi (Teatro di Roma)
Migliore regia: Federico Tiezzi (Scene di Amleto di William Shakespeare)
Migliore scenografia: Maurizio Balò (Orgia di Pier Paolo Pasolini)
Miglior attore: Gianrico Tedeschi (Il riformatore del mondo di Thomas Bernhard)
Miglior attrice: Isa Danieli (Luparella di Enzo Moscato, La Celestina di Fernando De Rojas, I Persiani alla Fiumara da Eschilo)
Interpretazione particolarmente singolare di attore non protagonista: Toni Bertorelli (Il tartufo o L’impostore di Molière)
Interpretazione particolarmente singolare di attrice non protagonista: Le attrici di Temiscira 3, ultimo spettacolo di Thierry Salmon: Marie Bach, Cécilia Kankonda, Maria Grazia Mandruzzato, Silvia Pasello, Caroline Petrick, Candy Saulnier
Nuovo attore o attrice: Valerio Binasco
Nuovo autore o autrice: Antonio Tarantino
Nuovo regista: non assegnato
Migliore spettacolo straniero: Hamletas di William Shakespeare, regia di Eimuntas Nekrosius (Lithuanian Theatre Festival di Vilnius, Festival de la Bâtie di Ginevra, Teatro Festival Parma, Zürcher Theater Spektakel, Hebbel Theater Berlin, Aldo Grompone)
Premi speciali: Mimmo Cuticchio per la ricerca di una nuova identità del teatro dei pupi effettuata attraverso l’eclettismo dimostrativo dell’Urlo del mostro, la Tetralogia delle cure di Antonio Tarantino realizzata da Cherif con la Famiglia delle Ortiche nell’arco di quattro anni e completata nell’ultima stagione realizzando un exploit unico per l’opera di un autore italiano vivente;
la trilogia Shakespeare al Teatro Garibaldi “progetto speciale” di Carlo Cecchi da un’idea di Matteo Bavera (alla seconda puntata per il periodo del Premio ’98) per l’emozionante recupero dei valori originari raggiunto anche attraverso l’ambiente;
il Teatro infantile della Socíetas Raffaello Sanzio a cura di Chiara Guidi che aggiunge alla ammirata produzione di spettacoli favolistici per bambini una scuola dedicata ai bambini stessi con rovesciamento della didattica tradizionale.
Stagione 1998/99
Spettacolo dell’anno: Il processo di Giorgio Barberio Corsetti da Franz Kafka
Regia di Giorgio Barberio Corsetti (Compagnia Giorgio Barberio Corsetti coproduzione Teatro Stabile dell’Umbria e Teatro Biondo Stabile di Palermo)
Migliore Regia: Carlo Cecchi (Misura per misura di William Shakespeare, I pensieri di Marianna Fiore di Ruggero Guarini e L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, Hedda Gabler di Henrik Ibsen)
Scenografia: Marco Capuana (Alcesti di Samuele di Alberto Savinio, Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello)
Attore: Danio Manfredini (Al presente di Danio Manfredini)
Attrice: Franca Nuti (Alla meta di Thomas Bernhard)
Miglior attore non protagonista: Vittorio Franceschi (Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello)
Miglior attrice non protagonista: Milena Vukotic (Prima della pensione di Thomas Bernhard)
Interpretazione di nuovo attore o attrice (under 30): Manuela Mandracchia (L’ignorante e il folle di Thomas Bernhard e Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello)
Novità italiana: Il sorriso di San Giovanni di Ruggero Cappuccio (Teatro Segreto)
Novità straniera: Prima della pensione di Thomas Bernhard (Teatro Eliseo)
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Stunde Null oder die Kunst des Servierens (L’ora zero o l’arte di servire. Un esercizio per la classe dirigente) di Christoph Marthaler (Deutsches Schauspielhaus di Amburgo)
Premi speciali: Motus per la coerenza testarda e creativa di una ricerca visionaria nel ridisegnare spazi e filtrare miti attraverso uno spasmodico uso del corpo e il recupero di materiali degradati e quotidiani sull’onda trascinante della musica. La tempesta. Dormiti gallina, dormiti di libera mente di Napoli, gruppo non nuovo a Shakespeare, che qui felicemente intreccia tradizione e ricerca, regia e drammaturgia, coinvolgendo attori della sceneggiata napoletana accanto ai propri interpreti e musici.
Stagione 1999/2000
Spettacolo dell’anno: Genesi di Romeo Castellucci
(Socíetas Raffaello Sanzio)
Migliore regia: Luca Ronconi (“Progetto Sogno”: La vita è sogno di Calderón de la Barca e Il sogno di August Strindberg)
Migliore scenografia: Mimmo Paladino (Edipo re di Sofocle, Teatro di Roma)
Migliore attore: Franco Branciaroli (La vita è sogno di Calderón de la Barca)
Migliore attrice: Ermanna Montanari (L’isola di Alcina di Nevio Spadoni)
Migliore attore non protagonista: Riccardo Bini (La vita è sogno di Calderón de la Barca)
Migliore attrice non protagonista: ex-aequo Elena Bucci (Riccardo III e Le regine da William Shakespeare) e Teresa Saponangelo (Tartufo di Molière, Teatro di Roma/Teatri Uniti)
Nuovo attore o attrice (under 30): Max Malatesta (Amerika da Franz Kafka)
Migliore novità italiana o ricerca drammaturgica: Materiali per una tragedia tedesca di Antonio Tarantino, regia di Cherif (Piccolo Teatro di Milano)
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Makbetas di William Shakespeare, regia di Eimuntas Nekrosius (Compagnia Meno Fortas di Vilnius)
Premi speciali: Mario Martone per quanto ha attuato e trasmesso durante la sua direzione del Teatro di Roma con uno sforzo appassionato e fattivo di rinnovamento dell’idea di teatro pubblico, del rapporto tra teatro e città e della concezione stessa di fare e vivere il teatro.
Franca Valeri per la felice coerenza creativa e interpretativa di una carriera che per oltre cinquant’anni ha segnato con il suo stile il teatro italiano e con la sua critica graffiante la nostra società.
Il Progetto Prototipo autogestito da Fanny & Alexander, Masque Teatro, Motus e Teatrino Clandestino a Interzona di Verona, nell’ambito della Biennale di Venezia, per la pianificazione e lo svolgimento di una proficua esperienza di collaborazione fra giovani compagnie teatrali in uno spazio straordinario.
Raffaella Giordano di Sosta Palmizi per aver gettato col suo Quore (Per un lavoro in divenire) uno sguardo critico sulla realtà e più in generale per il coraggio e l’intensità delle scelte coreografiche da lei operate nel suo teatro-danza aldilà della danza.
Virgilio Sieni per la ricerca intorno alla fiaba svolta con la sua compagnia nell’ultimo triennio, scandita da originali partiture per spettatori itineranti e segnata da un linguaggio felicemente in bilico tra incanto e disincanto, divertita rifondazione antropologica e segreto lirismo.